Pubblichiamo una poesia di Antuane E. Davila Mazzetti, giovane per la pace, che esprime in versi essenziali la memoria del 16 ottobre 1943, giorno in cui furono deportati gli ebrei romani nei campi di sterminio nazisti. La poesia nasce dall'incontro dei Giovani per la Pace con Enzo Camerino, sopravvissuto alla deportazione e custode di una fondamentale testimonianza.
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Un’affettuosa ironia è l’accento del film, come ben riassume la regista Laura Halilovic, 25enne di origini rom, alla sua prima grande opera cinematografica. È la prima commedia che parla di una ragazza rom, in modo sincero...
Il festival musicale più atteso dell'anno approda a Civitavecchia, piazza degli Eventi, sabato 26 luglio 2014, ore 21:30.
Un variopinto spicchio di mondo fatto di bambini dei quartieri popolari, di giovani italiani e stranieri, di senza fissa dimora e di anziani soli degli istituti si è ritrovato la settimana scorsa ad Asolo (TV) per una vacanza organizzata da noi Giovani per la Pace di diverse città venete.
I Giovani per la Pace si confrontano sui temi assegnati nella prova d'italiano dell'esame di Stato 2014. Iniziamo con il dono, un tema da veri maturandi, perché di cruciale importanza nei nostri tempi.
La lettura politica coglie solo degli aspetti della preghiera e potrebbero esserci dei fraintendimenti, ma è bene cogliere anche questo legame. È chiaro che il papa nella questione è per il partito della pace e non dei filorussi o dei filoeuropei.
In un documento dal titolo Per amore del mio popolo non tacerò don Peppino Diana scriveva insieme ad altri sacerdoti che la camorra è una forma di terrorismo, che impone con violenza regole inaccettabili e che rende i giovani vittime e mandanti. Era un messaggio per il Natale 1991. Anche in quel giorno si scontrava contro un male radicato e radicale. Il 19 marzo 1994, venti anni fa, don Peppino Diana veniva ucciso nella Chiesa di San Nicola a Casal di Principe. La stessa camorra provò a infangare la sua immagine di uomo che seguendo il Vangelo non poteva non essere rivoluzionario e non poteva tacere per amore del suo popolo. Mercoledì 2 aprile, alle 17.00, si terrà a Napoli un incontro con un testimone della vita di don Peppe Diana. Già partecipare è un gesto rivoluzionario. Trovate tutte le informazioni nella locandina che segue.
La situazione attuale: i russi hanno di recente mobilitato truppe armate in Crimea, il governo ucraino è caduto dopo più di cento morti nella guerra civile tra oppositori e sostenitori del governo e questa settimana finiscono del tutto le olimpiadi invernali di Sochi. È la settimana più importante per la Crimea, l’Ucraina e per l’equilibrio tra la Russia e il resto dell’Occidente.
I cristiani sembrano non voler vivere in spirito di unità, pessimisticamente parlando. Le date tornano ad essere significative: cento anni fa esplodeva in Europa il primo conflitto mondiale. "Il cristianesimo ha le sue responsabilità per non essere stato per secoli attento alla pace". Pur "cantando nel nome del Signore" in diverse parti d'Europa fratelli si sono uccisi tra loro - sottolinea Antonio Adamo, pastore della chiesa valdese di piazza Cavour (Roma), amico della Comunità di Sant'Egidio da molto tempo.
La nostra risposta all'editoriale: "Troppe ipocrisie sugli immigrati" di Angelo Panebianco. Corriere della Sera. 13 Gennaio 2014
La morte di un senzatetto non fa notizia. Non urge nemmeno trovare una soluzione, o già porsi il problema dei tanti senza dimora costretti dalle condizioni economiche a vivere ai margini della società. È inumano passare oltre rispetto a queste notizie: solo nell’ondata di freddo del febbraio 2012, in Italia, hanno perso la vita 57 persone. Nel resto d’Europa se ne sono contate almeno altre 600. Da diverse settimane l’Italia è entrata nel clima invernale. E il calendario delle stragi sembra continuare il suo corso: i naufragi nel Mediterraneo in estate, i clochard privi di vita nelle strade d’inverno. Ci uniamo al dolore, espresso anche dal Papa, per la morte dei senza dimora. Per la morte dell’uomo trovato ieri nel parcheggio del Gianicolo. Riportiamo l’articolo apparso su Repubblica: Clochard morto vicino al Vaticano Il Papa: “Profondo dolore” la Repubblica, 11 dicembre 2013 L’uomo è stato trovato nel parcheggio del Gianicolo, vicino a Piazza San Pietro. Il Pontefice nel documento Evangelii gaudium aveva denunciato la scarsa attenzione per la morte di un senzatetto. “Profondamento addolorato“. Così si è detto Papa Francesco nell’apprendere che un clochard è stato trovato morto ieri nel parcheggio del Gianicolo, a ridosso di piazza San Pietro. Il Pontefice si è rammaricato per il silenzio sul fatto di cronaca. Proprio Bergoglio, infatti, nel suo recente documento “Evangelii gaudium” aveva denunciato come la morte di un senzatetto non faccia notizia. Uno scritto fortemente dalla parte dei poveri e degli ultimi, dove con parole semplici ma vibranti il Papa si indigna per fatti come questi. “Non è possibile – scrive – che non faccia notizia il fatto che muoia assiderato un anziano ridotto a vivere per strada mentre lo sia il ribasso di due punti di Borsa”. Da settimane ormai decine di senzatetto passano la notte intorno alla piazza come ha raccontato “Repubblica”. Lungo via della Conciliazione, quando scende la notte e calano le saracinesche su vespri e novene, ogni gradino diventa casa di uomini e donne diseredati, rifugiati, ammalati, anziani dimenticati. E proprio in quell’area vicino al Vaticano, il Pontefice di recente ha mandato il fidato elemosiniere, il polacco don Konrad Krajewski, perché sia il suo braccio della carità. Quella zona, popolata di notte dagli “ultimi” della città, dove anche lui, se potesse affidarsi solo all’istinto, andrebbe in prima persona per aiutare, confortare, soccorrere. La Comunità organizza ogni anno, in prossima del Natale, una raccolta speciale di generi di prima necessità, coperte e vestiti per i pranzi di Natale e per il sostegno delle persone senza fissa dimora.
Roma, immigrato ustionato denuncia: “Mi hanno dato fuoco in un cassonetto”. Non è la prima volta che gli immigrati, i senza dimora e i “diversi” sono vittime di episodi di razzismo e di violenza gratuita. L’altro ieri a Verona quattro ragazzi “perbene”, all’uscita da una discoteca, hanno sparato proiettili di gomma su alcune prostitute. A Roma è già successo tante volte che, per noia o per fastidio, ci si accanisca su chi è indifeso dal disprezzo e dalla stupidità altrui. Per questo esprimiamo la nostra solidarietà a Rachid, e speriamo si riprenda presto dalle ferite e dallo spavento. E vogliamo invitarvi tutti, giovedì prossimo, 12 dicembre, a un incontro del corso “Parole degli uomini, Parola di Dio” in cui rifletteremo insieme sul senso della festa ed ascolteremo la testimonianza di un a persona senza dimora.
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