Scuola della pace
Aiuta i bambini a crescere bene e vivere insieme
Le scuole della pace sono i nostri centri gratuiti dove i bambini possono studiare, imparare cose nuove e divertirsi con l’affetto e la simpatia dei loro amici più grandi.
Se sei uno studente delle superiori o un universitario, alla “Scuola della Pace” potrai dare un aiuto concreto a far crescere lontano dalla violenza i bambini della città in cui vivi. I giovani volontari offrono ai bambini un’alternativa ai pomeriggi passati davanti a televisione e social network o in strada, con tutti i rischi che ne derivano. Stare con loro rende più belle anche le nostre giornate che diventano utili e divertenti.
Alla scuola della pace si fa merenda insieme, si gioca e si fanno i compiti, si parla e si imparano cose nuove.
I bambini sono educati alla pace: animano nel quartiere iniziative di solidarietà per l’Africa e fanno feste per gli anziani.
Non si è mai troppo piccoli per poter aiutare gli altri e cambiare il mondo!
Iniziative solidali, gite, feste e vacanze estive fanno parte della vita della Scuola della Pace!
Sono accolti tutti i bambini nella convinzione che “integrazione” significa “vivere insieme”.
La scuola della pace apre una porta su una vita piena di amici e libera da paure. La gioia dei più piccoli può colorare una periferia: genitori e parenti, insegnanti e associazioni colgono questa fantastica occasione di incontro per donare una vita più serena ai bambini
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Natale con Sant’Egidio, un Natale di tutti per tutti. Nessuno escluso e con l’Ucraina nel cuore
Il Natale è alle porte. E proprio alle porte delle chiese incontriamo spesso chi ci chiede una monetina per un caffè o un cornetto. È una visione comune, una foto che restituisce bene le dinamiche della nostra società, l’esperienza di tutte le mattine. C’è chi spera, vive e si affida alla grazia di qualche buon passante o turista, che con un sorriso o con insulto, con un viso freddo o con un po’ di compassione, lascia un euro o cinquanta centesimi. Questo è un pezzo di quella realtà che appare, quella che spesso scandisce le nostre passeggiate, entrando e uscendo dai negozi. Non vediamo, perché non appare, la realtà di tutte le persone sole che stanno in casa, malate, fragili, sole o negli istituti. Vediamo, invece, agli angoli, mentre si passeggia per gli acquisti, i cartoni di qualche senzatetto che vive al lato della strada. Emarginato, fisicamente e non solo. A Roma si respira l’aria del Natale, una gioia che evapora nell’aria al sentire le canzoni e il profumo dello zucchero filato e della cioccolata calda che nei mercatini si vende. Si accendono le luci, delle strade e degli alberi. Sopra di noi, attorno a noi. Ma nel 2022 non si accendono solo quelle natalizie. Oggi, in Ucraina si vedono i tuoni e i lampi, missili in un cielo di guerra. E non si sente per le strade una melodia piacevole, ma un triste sottofondo roboante. Tante sono le luci, quelle della solidarietà e dell’aiuto, da accendere in questo Natale negli angoli dimenticati e sperduti, proprio lì dove le ostilità e i conflitti incendiano causando la sofferenza di moltissime persone. Vorremmo avere un Natale diverso, un Natale di pace e di accoglienza, da offrire e non da negare. Vorremmo vivere un Natale con meno indifferenza e più partecipazione, insomma: un Natale di luce vera, di cambiamento nuovo. Così come lo voleva la Comunità di Sant’Egidio 40 anni fa. Sembrava impossibile fare un pranzo con i poveri nella Basilica di Santa Maria in Trastevere. E invece, proprio questo è successo il 25 dicembre del 1982 a Roma. Il primo pranzo organizzato da Sant’Egidio ha avuto inizio con 32 ospiti: soli, anziani, persone che vivevano per strada, amici in difficoltà. Fu una grande festa, quale è sempre quella del Natale. Ma non per tutti. Un gesto piccolo, ma già rivoluzionario: scegliere di passare il Natale con i poveri è una scelta cresciuta con il valore del servizio e della solidarietà, e primariamente di amicizia, che la Comunità negli anni ha costruito con le persone più deboli e fragili, emarginate da tutto. Tanto da essere quasi “invisibili”. Oggi il pranzo di Natale si fa nelle comunità di tutto il mondo, dai paesi dell’Africa alle metropoli d’America: non esiste confine per un gesto piccolo e grande, che chiama a riunirsi per questo giorno così importante, dai pranzi con i bambini delle scuole della pace, alle consegne del pasto caldo ai detenuti nelle carceri. Il pranzo di Natale ha molte declinazioni, molti luoghi ma ovunque arriva l’essenza di quello...
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“La pace comincia dall’impegno dei giovani”: Fabio Fazio incontra i Giovani per la Pace
“La pace si costruisce ogni giorno, comincia dall’impegno di ciascuno e anche chi è giovane può fare molto”. Questo è stato il messaggio dei Giovani per la Pace agli studenti del Liceo Giovanni XXIII di Milano riuniti lunedì 2 maggio per una assemblea sulla situazione in Ucraina con Fabio Fazio e la Comunità di Sant’Egidio. Tante le domande degli studenti sulla guerra. Chiara si chiede: “E’ facile parlare di pace, ma siamo in grado di metterla in pratica nella nostra vita?”. Elisa porta l’esempio della Scuola della Pace dove i giovani aiutano i bambini e i ragazzi delle periferie a crescere insieme nell’amicizia tra diversi e nella solidarietà ai più deboli. “Di fronte alla guerra si può dire no, unendo le nostre forze e lavorando per un mondo più giusto e più umano”. La A Milano, grazie alla solidarietà di tanti, la Comunità sta ospitando 50 profughi mentre i Giovani per la Pace hanno promosso nelle scuole e nelle università una raccolta farmaci per l’Ucraina. Il primo carico è già partito. Un altro partirà nei prossimi giorni. “Con le medicine possiamo salvare molte vite” ha spiegato Sofia dei GxP. “La pace non è solo assenza di guerra, ma vivere un’amicizia senza frontiere”.
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“Se non hai i soldi, aiuta con il cuore” le parole di Giuliano, amico senza fissa dimora, ai bambini della Summer School di Tuscolana
Alla Summer School della Scuola della Pace di Tuscolana con l’italiano e la matematica si impara anche l’amicizia. Nella sede di piazza dei Consoli, i bambini della Scuola della Pace hanno infatti ricevuto una visita speciale.
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Che fai questa estate? Aiuta alla Summer School, per rispondere alla povertà educativa
Una risposta concreta alla povertà educativa.
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“I bambini vogliono la scuola”. Manifestano gli studenti dei Giovani per la Pace
Un flashmob a Villa Borghese per dire “I bambini vogliono la scuola”. I Giovani per la Pace di Roma si ritrovano insieme dopo le vacanze con il desiderio di continuare ad aiutare i bambini, ora che la scuola riapre dopo la sua chiusura, la più lunga di tutte.
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Una promessa per l’estate: la Summer school di Laurentino
Nel quartiere di Laurentino, a Roma, dal 30 giugno al 10 luglio si è svolta la Summer school della Comunità di Sant'Egidio. Raccontato da chi l'ha realizzata, l'ultimo giorno di scuola, in una #santegidiosummer che non finisce.
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Summer school e recupero scolastico: la scuola in piccoli gruppi, perché il diritto allo studio è di tutti
La Summer school è un progetto di recupero scolastico, organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio anche negli anni precedenti, ma che risulta essere quasi necessario quest’anno. Cosa fare? Bisogna ritornare a studiare
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Un Babbo Natale (segreto) per tutti!
Chi l'ha detto che di Babbo Natale ne esiste solo uno? Il Natale è alle porte, la magia delle feste è nell'aria e ognuno già pensa ai regali che troverà sotto l'albero. L'euforia di questo periodo ha dato una grande idea ad alcuni giovani di Roma, per poter condividere il Natale davvero con tutti! L'idea ha un nome e forse anche un cognome: Babbo Natale segreto!
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Le leggi razziali spiegate dai disegni dei bambini
La mostra al Museo di Roma in Trastevere in Piazza Sant'Egidio fino al 2 dicembre 2018
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Le leggi razziali del 1938 commentate dai disegni dei bambini della periferia di Roma
Fino al 2 dicembre al Museo di Roma in Trastevere