Ministero del Lavoro e GxP insieme per “Integrare, Dialogare, Generare” Al via il progetto per l’integrazione e la solidarietà È appena iniziato “GxP: Integrare, Dialogare, Generare”, progetto realizzato dai Giovani per la Pace con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali per promuovere l’integrazione, la cittadinanza attiva e la solidarietà. I giovani affronteranno tematiche come l’isolamento sociale degli anziani, la povertà estrema, i migranti e l’inclusione sociale, i minori e l’educazione alla pace. Sono coinvolte le città di Roma, Napoli, Padova, Verona, Catania e provincia. Il progetto, consultabile online, prevede formazione, azioni di solidarietà, cittadinanza attiva e l’utilizzo della tecnologia. Siamo lieti di continuare la collaborazione con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, per facilitare i giovani nel diventare protagonisti di percorsi di solidarietà e di inclusione. Segui sul blog e sulla pagina Facebook il progetto e le tante altre iniziative dei Giovani per la Pace.
Anno: 2017
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Legge sulla cittadinanza, la “vittoria dei prepotenti” Rimandato a settembre il voto, in un clima politico viziato. Andrea Avella dei Giovani per la Pace fa chiarezza sul contenuto della legge e sulle vicende parlamentari Sembra il titolo di un nuovo best seller internazionale, di quelli belli che ti appassionano e che ti tengono stretto al libro fino alla sua ultima pagina, con il colpo di scena finale che ti fa rimanere sgomento. Invece no. È una frase del Monsignor Gian Carlo Perego in riferimento del passo indietro fatto dal Governo Gentiloni in tema di ius soli. La riforma sulla cittadinanza è una legge attesa da tempo, che ha visto come protagonisti propositori vari gruppi e associazioni che hanno a cuore questo tema come Comunità di Sant’Egidio (dal 2004), Italiani senza cittadinanza ed altre organizzazioni che si occupano del sociale e della tutela dei diritti degli esseri umani. Due anni di attesa Nell’ottobre del 2015 la Camera dei Deputati votò la modifica alla legge sulla cittadinanza con l’inserimento di altre due modalità per poterla ottenere: lo ius soli temperato e lo ius culturae. È ius soli temperato: per niente un “automatismo” La prima fattispecie prevede un’aggiunta tra le possibilità di cittadinanza per nascita dove si ritiene cittadino italiano anche chi è nato nel territorio della Repubblica da genitori stranieri. La sola nascita sul territorio italiano (ius soli puro) non basta: un genitore almeno deve essere titolare del diritto di soggiorno permanente o del permesso di soggiorno Ue per soggiornanti di lungo periodo, un’esplicita dichiarazione di voler diventare cittadini italiani è richiesta. Infatti serve una richiesta In questo caso la richiesta di cittadinanza deve essere fatta entro il compimento della maggiore età, da un genitore o da chi esercita la responsabilità genitoriale, all’ufficiale dello stato civile del comune di residenza. Se la richiesta non viene inoltrata entro i 18 anni di età, l’interessato può acquisire la cittadinanza se ne fa richiesta all’ufficiale dello stato civile entro i 20 anni. Ius culturae, si diventa italiani per cultura La seconda fattispecie, rientrante nei casi di cittadinanza per acquisizione, prevede che il minore straniero nato in Italia, o che vi abbia fatto ingresso entro il compimento del dodicesimo anno di età e che abbia frequentato regolarmente per almeno cinque anni uno o più cicli scolastici o percorsi di istruzione e formazione professionale, possa acquisire la cittadinanza italiana. Segue una seconda ipotesi. Si tratta del caso dello straniero che ha fatto ingresso nel territorio nazionale prima del compimento della maggiore età, legalmente residente da almeno sei anni, che ha frequentato un intero ciclo scolastico (con il conseguimento del titolo finale), oppure svolto un percorso di istruzione e formazione professionale con il conseguimento di una qualifica professionale. Uno ius soli esiste già Soffermiamoci su alcuni aspetti della legge sulla cittadinanza del 1992: lo ius sanguinis è l’ipotesi principale e consiste nel diritto di diventare cittadino dalla nascita se uno o entrambi i genitori sono italiani chi nasce in Italia da genitori...
di Marianna Imbimbo GXP Napoli Aiutare gli altri non è un talento innato. Stare vicino a chi soffre non è affatto facile. Ascoltare chi è meno fortunato di te non è uno scherzo. Eliminare i pregiudizi per poter capire le esigenze degli altri richiede uno sforzo. Sentirsi impotenti, piccoli, inadatti di fronte a problemi più grandi di noi (camorra, sparatorie, povertà economica ed educativa, disoccupazione) non è esattamente un “passatempo” che fai perché ti piace. Lo facciamo perché è necessario. Lo facciamo perché sentiamo una grande responsabilità sulle nostre spalle, perché non bisogna essere politici, magistrati, giornalisti o parroci per accollarsi i problemi della società. Napoli sta cambiando, ma non perché ci sono i turisti. Napoli sta cambiando perché ci sono dei ragazzi di 15, 16, 18 anni che invece di passare una settimana con gli amici salgono su un pullman e accompagnano i “loro” bambini a fare una vacanza, consapevoli che dovranno comportarsi da “grandi” perché c’è qualcuno più piccolo che li guarda e prende esempio. Napoli sta cambiando perché ci sono ragazzi universitari che dopo aver studiato fino a notte fonda, il terzo giorno di colonia tornano a Napoli per sostenere un esame all’università per poi tornare il giorno dopo, senza prendersi manco un giorno di pausa. Napoli sta cambiando perché ci sono persone che lavorano e si prendono permessi e ferie per portare i bambini in colonia e persone che finiscono di scrivere tesi mentre i bambini dormono. Napoli sta cambiando perché ci sono persone che spiegano ai bambini che nonostante siano piccoli, ogni loro parola vale e ogni loro gesto può significare qualcosa per qualcun altro, perciò quando sbagliano vanno corretti e quando fanno bene vanno gratificati. Napoli sta cambiando perché ci sono persone che si sono prese una responsabilità senza che nessuno glielo chiedesse, senza che nessuno li pagasse, senza che facesse “curriculum”, ma solo perché è giusto. Queste persone sono le stesse che mi spingono a continuare in quello che facciamo, a comunicarlo a più persone possibile e a dedicargli tutta la mia gratitudine per dare un senso a questa fugace esperienza che chiamiamo vita. ps: Dona per la vacanza della scuola della pace
È finita la scuola, tra pochi giorni anche la maturità: è stato un anno fantastico. Rivivilo in questo film! Ancora tante emozioni e tanta amicizia ci aspettano in questa estate con le vacanze dei bambini, i soggiorni degli anziani, la Tre Giorni Senza Frontiere, l’incontro dei giovani europei a Barcellona e molto altro. Vuoi conoscere le iniziative che più ti interessano? Sei pronto per un’estate memorabile? Mandaci un messaggio sulla Pagina. Suggeriscilo anche ai tuoi amici!
Alle nove del mattino, insieme ai Giovani per la Pace, ci sono le signore che hanno appena portato i bambini a scuola, alcuni disoccupati, il marito della maestra della scuola elementare, che di solito aiuta nei compiti i ragazzi più grandi. Strappano erbacce, montano gazebo, sfidano il vento che sferza nella piazza appendendo festoni e striscioni, per dare un po’ di colore al grigio del paesaggio urbano. «Non è solo una festa – dice con orgoglio Francesca, una giovane da anni impegnata ad animare la Scuola della Pace – ma il risultato di un lavoro di anni per creare legami, per unire la gente in un quartiere dove c’è tanta solitudine, ma anche molta voglia di stare insieme». Giovedì scorso, nella piazza del quartiere del Cep – una piazza che non ha nemmeno un nome e questo è già di per sé indicativo in uno dei quartieri più poveri di Genova, caratterizzato dall’isolamento e dalla violenza – la Comunità di Sant’Egidio ha organizzato la festa “Insieme! Per una città senza muri” raccogliendo i cento bambini e ragazzi che frequentano la Scuola della Pace e centinaia di giovani, adulti, anziani del quartiere. Il denominatore comune è stato proprio questo: il desiderio che non fosse la festa di un gruppo o di un’associazione, ma del quartiere. È un’iniziativa che già esprime in modo chiaro l’idea di città che abbiamo: aperta e inclusiva. Una città in cui le periferie non siano luoghi di marginalizzazione ma laboratori di cittadinanza, in cui tanti lavorino per ritessere il tessuto sociale pieno di strappi. E nella piazza del quartiere Ca’ Nuova – è questo il nome ufficiale del Cep – c’erano in tanti: i bambini che hanno animato la festa con balli e canti, gli adulti che hanno aiutato ad allestire, cucinare e poi a ripulire perfettamente, gli anziani e tutte le realtà associative più importanti presenti nella zona. A un certo punto spuntano anche una decina di donne velate con mariti e figli. Alla festa erano presenti anche un gruppo di richiedenti asilo ospitati a Coronata, che durante l’anno hanno più volte raccontato ai bambini e ragazzi la loro storia. Anche loro hanno trasportato tavoli e sedie, gonfiato palloncini e aiutato ad animare i giochi per i più piccoli, testimoniando che costruire una città senza muri è veramente possibile e che, come afferma Papa Francesco, dalle periferie si capisce meglio il mondo. PS: Dona per la scuola della pace di Genova
Abbiamo fatto partire un crowfunding per pagare le vacanza con la scuola della pace. Abbiamo iniziato con cinque città: Roma, Napoli, Genova, Catania e Padova e già sono arrivate delle donazioni! Vogliamo ringraziarvi e chiedervi di continuare a donare per regalare un sorriso ai nostri bambini! VAI ALLA PAGINA DELLE DONAZIONI! Ecco i Cinque motivi per cui regalare una vacanza ai bambini della scuola della pace! 1) Ci si fa una cultura sulle favole della buonanotte… e si diventa più grati alla Disney Preparando il materiale da portare in vacanza ti imbatti nella versione originale di Cenerentola e scopri che in realtà le sorellastre fanno una brutta fine, che Ariel non sposa Erick, ma si trasforma in spuma di mare, che Riccioli d’oro è in realtà una storia splatter, e allora capisci che la Disney ci ha salvato da una vita di traumi ed incubi (tralasciando ovviamente la vicenda della mamma di Bambi e di Mufasa). E’ per questo che alla vacanza leggiamo ai bambini solo la versione della Disney: In questo modo i bambini dormono sogni tranquilli, mentre noi memori della lettura della versione originale non chiudiamo occhio per tutta la notte, facendoci rassicurare da un bambino di cinque anni. 2) I gavettoni… sono sempre graditi, soprattutto a 40 gradi all’ombra In Estate fa caldo, ma caldo caldo, allora mentre si è in vacanza con la scuola della pace, basta un tubo dell’acqua e un po’ di musica per fare il pool party più divertente al mondo. 3) Si fanno opere d’arte, ma anche si pasticcia, ci si sporca, si disegna e si gioca, si corre e si salta, ci si abbraccia e si ride. Il nuovo Giotto lo stiamo facendo in casa, ma a giudicare da alcuni lavoretti, anche il nuovo Picasso! E poi opere fotografiche… vuoi mettere farsi selfie mossi alla Gue Pequeno! 4) Si mangia bene La pasta al forno di “Nonna Maria” ormai è leggenda. No, davvero, è straordinaria, se non fai il bis non hai un cuore. 5) Impari Sì, perché alla vacanza della scuola della pace, a cui partecipano bambini di nazionalità e religioni diverse, si impara che la guerra è un fatto di noi adulti e che la società del convivere, loro la vivono già. Abbiamo la fortuna di vederlo a scuola della pace, di vederlo in vacanza. Così, impariamo e il desiderio di cambiare diventa un’esigenza per loro e per noi! Allora? Cosa aspetti, aiutaci a condividere questo post e DONA ORA per portare i bambini in vacanza!
Entra nel post e vota la foto più bella. Permetterai al vincitore di partecipare gratis al Convegno dei giovani europei a Barcellona! ps: PORTA I BAMBINI DELLA SCUOLA DELLA PACE DI ROMA, NAPOLI, GENOVA, CATANIA E PADOVA IN VACANZA! CLICCA, SCOPRI LA CAMPAGNA E DONA PER IL SINGOLO BAMBINO OPPURE Molti bambini delle scuole della pace non hanno mai potuto vivere una vacanza, giorni felici dove uscire dal quartiere, giocare insieme, imparare. Con la tua donazione renderai possibile le vacanze delle Scuole della pace, che richiedono queste spese: l ‘affitto di un luogo pulito e sicuro dove potere alloggiare, materiale didattico per le attività, materiale per i giochi, cibo
Il 2 giugno, Festa della Repubblica, i Giovani per la Pace sono andati al Parlamento italiano e vi spiegano le cinque ragioni per andarci. 1. Ammirare la vetrata del Beltrami 2. Incontrare la partigiana Carla 3. Sedersi su delle poltrone stra-comode 4. Difendere i diritti dei bambini e raccontare l’aiuto concreto e gratuito della Scuola della pace, grazie a giovani come Matteo Anche io però ho imparato molto da questa esperienza. Soprattutto che se si vuole contrastare un’ingiustizia non si può sempre delegare. Lo farà qualcun altro! Ci devono pensare le istituzioni. Certo! Ma prima di tutto comincio io. Prima di tutto debbo vincere io il mio pregiudizio, la mia paura, la mia rassegnazione. Come ha detto Gandhi: sii tu il cambiamento che vuoi vedere nel mondo! (Matteo Bartolo, Giovane per la Pace) 5. Proporre di diventare amici degli anziani, insieme ai Giovani per la Pace, come Eva (a quanto pare, la Presidente Boldrini ha apprezzato molto gli interventi: li ha citati sul suo profilo!) Una delle amicizie più significative che ho avuto è quella con Mario, che ho conosciuto proprio all’età di 11 anni: ero piccola, ma ben ricordo il suo carattere ironico, anche se all’inizio era scorbutico e chiuso.. Ma con il passare del tempo, ci siamo conosciuti sempre più nel profondo, siamo diventati amici. Questa amicizia ci ha cambiato entrambi! (Eva Marchese, Giovane per la Pace) Per conoscere i Giovani per la Pace, inviaci un messaggio su Facebook, o scrivi una mail a [email protected]. Per aiutare la Scuola della Pace, permettendoci di portare tanti bambini in vacanza, puoi fare una donazione su questa pagina: https://www.giovaniperlapace.it/2017/05/24/porta-i-bambini-della-la-scuola-della-pace-in-vacanza-dona-ora/ Molti bambini delle scuole della pace non hanno mai potuto vivere una vacanza, giorni felici dove uscire dal quartiere, giocare insieme, imparare. Con la tua donazione renderai possibile le vacanze delle Scuole della pace, che richiedono queste spese: l ‘affitto di un luogo pulito e sicuro dove potere alloggiare, materiale didattico per le attività, materiale per i giochi, cibo Scarica il testo dei discorsi di Matteo ed Eva alla Camera dei Deputati: Discorso
ROMA, 25 maggio – Con un concerto finale all’Atlantico Live di Roma e undici esibizioni dal vivo di giovani band, si è concluso il concorso Play Music Stop Violence, promosso da Giovani per la Pace e Comunità di Sant’Egidio, per comunicare attraverso il linguaggio universale della musica i valori della pace, della solidarietà e dell’accoglienza. I Giovani per la Pace vivono ciò come impegno concreto, facendosi amici degli anziani che vivono in istituto, dei senza fissa dimora e dei bambini di periferia. Più di duecento giovani artisti hanno calcato i palchi delle audizioni e dei concerti locali che hanno preceduto l’evento finale. Un contest che ha attraversato l’Italia e che nella finale ha visto due rapper in gara: Francesca Simbula, da Padova, che ha ricevuto la menzione speciale della giuria per il brano “La differenza”, e gli Union G, da Catania, con Beat Tickets. Play Music è ormai un concorso europeo: quest’anno è stato fatto anche in Belgio, Spagna e Ucraina. Ospite d’eccezione per il concerto romano è stata la vincitrice dell’edizione belga, Lore Baeten, che ha cantato, accompagnandosi al pianoforte, il singolo originale “When we land it will be fine”, un chiaro messaggio di speranza. Vincono l’edizione 2017 con il brano “Un modo di pensare” i Modem 25. Per la categoria Autori è dunque premiato un testo che invita a riconoscere la mafia, non come potere che si radica in un giorno e non come qualcosa che non ci riguarda. Per i Modem 25 il primo passo è abbandonare la rappresentazione caricaturale del mafioso con la lupara e battersi in prima persona per cambiare “modo di pensare”. La giuria ha premiato anche il suo ritmo trascinante. Ascoltala qui Per la categoria Young Talents invece si affermano gli Energy, con le loro “Lezioni di storia”. Il messaggio di costruire ponti e non muri è stato premiato dal giudizio popolare, espresso dal pubblico in sala: vincono alla pari con la girl band “On the roads”. Quest’ultima band si è aggiudicata anche il premio web per il brano Free man, con le votazioni sul blog giovaniperlapace.it (ben 427 tra like e reazioni, in un testa a testa con i Supergulp). La volontà di far partire il cambiamento da se stessi è emersa dalla generalità delle canzoni: con l’appello per la pace in Siria, con l’immagine più forte della devastazione di un patrimonio di convivenza, la millenaria Aleppo, nel brano degli Stoneville (premio della Critica) che notano anche come il conflitto si alimentato dal traffico di armi vendute da nazioni “in pace”. Sul dimenticato tema della pena di morte, si presentano i Rock in Progress, con sonorità che ricordano appunto il genere progressive, valendo alla band il premio “Miglior Performance Live”. Sul tema della pace la proposta dei The Wave è “Sete di pace”; nella declinazione del contrasto al razzismo cantano “Arcobaleno” i giovanissimi Supergulp, finalisti anche della scorsa edizione. Trattano di accoglienza i The Stop con “Lo sbarco” e di mafia i Blacklights con “Mamma Italia” . A condurre la manifestazione...
Il contest è rivolto a tutti coloro i quali alla data del deposito del video abbiano compiuto i 13 anni e non abbiano ancora compiuto i 25. Il video, della durata massima di 3:40 minuti e minima di 1:50 minuti, deve riguardare almeno uno di questi temi: L’incitazione all’accoglienza La confutazione delle così dette fake news riguardanti i migranti, i rifugiati, i richiedenti asilo politico. La costruzione della società del convivere Vivere in una città multiculturale Il dialogo interreligioso I video devono essere inviati tramite WeTranfer alla mail: [email protected] Saranno accettati tutti i video che arriveranno in redazione entro e non oltre le 23.59 del 30.06.2017. Dopo essere stati vagliati dalla Commissione giudicatrice i video verranno postati nella pagina https://www.facebook.com/tregiornisenzafrontiere/ e sottoposti al voto del web. Il video che avrà ricevuto più “reazioni” vincerà il contest. PREMI 1: Buono Amazon 150 € 2: Buono Amazon 80 € 3: Buono Amazon 40 €
Grazie per il vostro aiuto! La campagna ha raggiunto l’obiettivo Leggi il racconto e il rendiconto Puoi continuare a sostenere le attività di PayPal cliccando su “Dona”. SOSTIENICI! ABBIAMO BISOGNO DEL TUO AIUTO! Da anni siamo impegnati con i bambini che vengono dalle periferie della nostra città. La scuola della pace è un progetto meraviglioso che vede partecipare centinaia di bambini che sosteniamo nell’istruzione e con l’educazione alla pace. Infatti la scuola della pace è interculturale ed interreligiosa ed ha come obbiettivo quello di spaccare i muri di divisione tra centro e periferia e mettere il bambino al centro. Un ambiente sereno e felice dove si impara, si sta insieme e ci si integra in un clima di felicità. Molti bambini delle scuole della pace non hanno mai potuto vivere una vacanza, giorni felici dove uscire dal quartiere, giocare insieme, imparare. Con la tua donazione renderai possibile le vacanze delle Scuole della pace, che richiedono queste spese: l ‘affitto di un luogo pulito e sicuro dove potere alloggiare, materiale didattico per le attività, materiale per i giochi, cibo Abbiamo stimato, ogni anno, un costo di 80 euro a bambino. Vogliamo far partire questa campagna di finanziamento on line per darti la possibilità di sostenerci e di portare almeno un bambino della scuola della pace in vacanza! Per questa campagna di finanziamento abbiamo scelto le scuole della pace di Roma, Napoli, Genova, Catania e Padova. La scuola della pace crea dei rapporti solidi e personali tra i bambini e noi giovani operatori, rapporti di amicizia che durano per tutta la vita e che spesso salvano i bambini dalla violenza e dalla devianza della strada. Per questo vogliamo che anche la tua donazione sia personale e ti chiediamo di coprire la quota per almeno un bambino. Porta i bambini della scuola della pace in vacanza. Scegli per quale bambino donare, clicca e permetti ad un bambino di andare in vacanza! Appena la tua donazione sarà effettuata l’emoticon 🙁 si trasformerà in un bellissimo sorriso vicino al bambino per cui hai donato Dona ora, regala un sorriso! A.E. 7 Anni, scuola della pace di Roma Maschietto 😀 G.C. 5 Anni scuola della pace di Padova Maschietto 😀 N.F. 8 anni scuola della pace di Catania Femminuccia 😀 S.C. Scuola 7 anni della pace di Genova Maschietto 😀 N.B. 4anni scuola della pace di Catania Maschietto 😀 A.G. 6 anni scuola della pace di Milano Femminuccia 😀 F.R. 9 anni scuola della pace di Roma Femminuccia 😀 G.E. 5 Anni, scuola della pace di Roma Femminuccia 😀 L.D.6 anni scuola della pace di Catania Maschietto 😀 A.L. 9 anni Scuola della pace di Genova Femminuccia 😀 M.J. 9 Anni, scuola della pace di Roma Femminuccia 😀 D.Y. 7 Anni, scuola della pace di Padova Femminuccia 😀 M.H. 7 Anni, scuola della pace di Catania Maschietto 😀 R.G. 6 Anni, scuola della pace di Napoli Maschietto 😀 A.R. 5 Anni, scuola della pace di Catania Femminuccia 😀 R.C. 8 anni scuola della pace di Milano Maschietto 😀 M.G. 8 Anni, scuola della pace di Roma Maschietto 😀 D. P. 6 Anni, scuola...
I Giovani per la Pace promuovono un contest fotografico dal titolo “Raccontare le periferie per sconfiggere la povertà”. I partecipanti devono avere una età compresa tra i 15 e i 25 anni al momento del deposito della foto. Verranno prese in considerazione le foto che abbiano come protagonisti i giovani e abbiano come tematica almeno una di queste: La povertà La periferia L’esclusione sociale L’immigrazione e l’integrazione L’inclusione sociale L’amicizia con i poveri per partecipare bisogna inviare una mail contenente la foto e la descrizione all’indirizzo: [email protected] Dopo la prima selezione ad opera della redazione del blog www.giovaniperlapace.it, le fotografie giudicate più valide verranno pubblicate sulla fanpage “Giovani per la Pace” e vagliate al voto del web. Verrete avvertiti via mail di ogni sviluppo del contest. La foto che avrà ottenuto più “reazioni” vincerà il premio finale. Saranno validi ai fini del contest solo i voti espressi sulla pagina Facebook dei Giovani per la Pace, ma l’organizzazione si riserva la possibilità di pubblicare le foto anche sul proprio sito, su tutti i propri canali social e su altri siti del network afferente alla Comunità di Sant’Egidio. Nel caso le foto ritraggano dei minorenni bisogna inviare insieme alla foto l’autorizzazione di un genitore o tutore alla pubblicazione della medesima sul web. PREMI Il primo classificato vincerà la possibilità di partecipare gratuitamente al convegno dei Giovani per la Pace europei a Barcellona dal 25 al 27 agosto. Il premio include la quota d’iscrizione al convegno (pernottamento e vitto) ma non le spese di viaggio (viaggio in aereo e spostamenti in città) che restano a carico del vincitore. Secondo premio: Maglietta, cappellino e cuffiette dei Giovani per la pace Terzo classificato: braccialetto dei Giovani per la Pace. Le foto vanno inviate entro e non oltre il 28 maggio. Le votazioni saranno aperte dal 1° al 30 giugno.
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