«Sarà il mio onomastico e mi piacerebbe ricevere tanti biglietti d’auguri da inondare la casella postale. Almeno quel giorno vorrei sentirmi coccolato, respirare il profumo della vita. Grazie al buon cuore di quanti vorranno scrivermi. La autorizzo a pubblicare il mio recapito:Pasquale Buono, via Appia 319. 81028 S. Maria a Vico (Ce)». Questo il messaggio pubblicato da Massimo Grammellini sulla Stampa.it. Articolo della Stampa E’ bastata la lettura del giornale, qualche telefonata di amici di altre città e Valeria e Bianca, della Comunità di Sant’Egidio di Napoli hanno preso la macchina e sono andate a S.Maria a Vico, un Comune del Casertano, a trovare Pasquale. La visita a casa di Pasquale Una storia di solitudine e sconforto si è trasformata, grazie all’interessamento del giornalista Massimo Gramellini e della pronta risposta di Valeria e Bianca, in un segno di speranza per tutti gli anziani che vivono gli ultimi anni della loro vita lontano dai propri cari. La storia di Pasquale ci insegna che la solitudine si può sconfiggere e che l’affetto di un amico, di un figlio o di un nipote può migliorare lo stato d’animo e la salute di un anziano molto di più di mille medicine. http://www.vivaglianziani.it/2013/05/la-solitudine-si-puo-vincere-e-nessuno.html Roberto Barrella
Data: May 16th, 2013
Contattaci con un WhatsApp o un SMS +39 351 972 5555
BUKAVU, REPUBBLICA DEMOCRATICA DEL CONGO Da anni la Comunità di Sant’Egidio li accoglie nella casa “l’Arca dell’amicizia” e provvede alla loro formazione professionale E’ dalla crisi del 1994, dovuta al genocidio in Ruanda, che le strade della regione del Kivu si sono riempite di bambini e ragazzi che sono stati chiamati «Maibobo», cioè «ragazzi di strada». In un primo tempo si trattava di minori non accompagnati in fuga dalla guerra, che avevano perso i genitori e si erano letteralmente smarriti, spesso portando con sé traumi dovuti al conflitto. Oggi, a distanza di quasi 20 anni da quei fatti drammatici, il fenomeno dei ragazzi di strada non è finito anzi si è drammaticamente accresciuto, e ogni giorno incontriamo ragazzi di 10, 12 e persino più grandi, che hanno rotto i legami familiari, dormono all’aperto e vagano lungo strade della città in cerca di sopravvivenza, in una società che non si cura di loro e in un mondo sempre più individualista. http://www.santegidio.org/C__un_futuro_per_i_Maibobo_i_ragazzi_di_strada_di_Bukavu.html
Altri articoli
-
Dall’ECO LAB di Pace un carico di aiuti umanitari con materiale scolastico per le bambine e i bambini in Ucraina
14/02/2024 -
Eco Lab di Pace, lo spazio dove l’ecologia e la solidarietà si incontrano e si trasformano in aiuto concreto
14/02/2024 -
L’amicizia che si rivela benedizione: dalla strada al Buon Pastore
26/01/2024 -
I corridoi umanitari: un viaggio con una meta sicura per un’accoglienza umana e rispettosa
02/04/2023