Il Natale a Napoli arriva presto, San Gregorio Armeno con la sua collezione di presepi è piena di persone già da fine ottobre, le prime luci si accendono per annunciare l'arrivo del momento dell’anno che porta un calore grande. Ogni famiglia si riunisce e gli amici si ritrovano a tavola assieme, è il Natale e la grande famiglia di Sant’Egidio non può che prepararsi a vivere questo momento al massimo! È una famiglia che può sembrare forse poco tradizionale, ma che è speciale perché è di tutti. È una tavola lunga quella di Sant'Egidio dove c'è un posto d'onore per gli ultimi che diventano primi.
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Napoli - Sabato 29 settembre 2018 Centro polifunzionale San Francesco D'Assisi, ore 19:00 "Napoli incontra l'Africa. Come cambia il continente nero".
Napoli dà la carica per #globalfriendship. Scopri cosa si sono inventati quest'anno per contagiare la solidarietà!
Così mi parla Ciro (nome di fantasia ) Ha undici anni ma sembra un adulto.
Venerdì mattina le scuole si sono incontrate a Piazza del Gesù per la festa finale, dove hanno ascoltato le parole di chi arriva da lontano.
Negli ultimi periodi le parole Napoli e Violenza sono apparse insieme continuamente, disperate e senza speranza. Mai vicino alla parola “cambia, cambierà, cambiamo”.
Giornali, telegiornali, bar hanno parlato di Arturo vittima di violenza da parte di ragazzini, più o meno della sua stessa età, che l'hanno ridotto veramente male, costringendolo a stare per lunghi giorni in ospedale, anche in pericolo di vita. Centinaia di giovani si sono mobilitati per manifestare contro questa violenza, un bel segno.
Nel suo quartiere, Poggioreale, è stato colpito da una pallottola vagante: da quel giorno del 1983 la mano di Gigi non ha più bussato alla nostra porta, ma tutti i bambini di tutte le Scuole della pace ogni anno lo ricordano
Grazie per aver donato! GxP per la trasparenza Nella campagna di donazioni sono stati raccolti 2.315,48€ da 36 donatori, che hanno permesso di raggiungere l’obiettivo prefissato di portare tutti i bambini in vacanza. La vacanza conclude un anno di amicizia con i bambini, sostenuti nella loro crescita ogni settimana con la Scuola della Pace. Ringraziamo anche tutti coloro che hanno condiviso i post su Facebook e la pagina sul blog, rendendo possibile la buona riuscita della campagna. Continuate a seguire i Giovani per la Pace! P.S. Proprio in questi giorni i GxP di Genova e di Napoli sono in Malawi e in Mozambico, per sostenere il programma DREAM per la lotta all’AIDS e i centri nutrizionali. In questa settimana saranno con centinaia di bambini. Seguite la loro avventura su Facebook! Malawi, we are coming! ???✈️❤️
Questa vacanza ci fa volare! Centinaia di bambini delle periferie in vacanza con tanti liceali e universitari volontari, i Giovani per la Pace, movimento legato alla Comunità di Sant’Egidio. La Scuola della Pace che si tiene durante l’anno è molto più di un sostegno scolastico: è amicizia, dialogo e integrazione. Anche le vacanze sono state piene di esperienze e di emozioni. A Roma ci siamo immersi nella natura e a Padova anche in pensieri da “grandi” perché la vacanza della Scuola della pace è un momento per volare, per guardare il mondo con occhi diversi e per divertirsi come non mai! Basta poco per “rinfrescarsi”, come ci insegna Napoli. così la colonia ci fa sognare (il pensiero dei bambini di Genova) “Abbiamo imparato a non agire con cattiveria e a chiedere scusa quando sbagliamo. Solo così possiamo essere uniti e superare le nostre paure”, scrivono. Quest’anno per portare in vacanza i bambini di Roma, Napoli, Catania, Milano, Genova e Padova ci siamo inventati di tutto: le raccolte, le collette e anche (simpatici, ndr) spot, come quello dei GxP di Milano: Ci siamo dati da fare e abbiamo scoperto che molti hanno avuto il piacere di donare online sul blog giovaniperlapace.it. Con l’aiuto di più di 35 donatori siamo riusciti a portare in vacanza per una settimana altri 30 bambini. Grazie per il vostro insostituibile aiuto! L’83% dei donatori ha preferito il canale PayPal per le donazioni online. Si possono sostenere ancora le attività dei Giovani per la Pace al seguente link: PayPal. Il 10% di voi ha dato il suo contributo attraverso un bonifico bancario o postale alla Comunità di Sant’Egidio alla seguente pagina: Altri metodi di donazione. In questo caso bisogna inviare un’e-mail a [email protected] per segnalare la causale destinata alle attività dei Giovani per la Pace. Il restante 7% ha incontrato i nostri operatori per conoscere meglio le attività e sostenerle. Puoi vedere la sezione “Dove siamo”. Tra bambini e adolescenti in tanti hanno trascorso le vacanze con noi: Roma (300), Napoli (80), Genova Cuneo Milano e Pavia (250), Padova (70), Catania (90). Sono andati in vacanza anche i bambini del quartiere San Paolo di Bari, non ce lo scordiamo! E ci fanno un grande saluto! Alla prossima estate!!! Il caso di dire “periferie in vacanza”: per Roma, Borghesiana, Cinquina, Garbatella, Laurentino, Ostia, Primavalle, Primaporta, San Basilio, Serpentara, Spinaceto, Tor Bella Monaca, Tor Pignattara e Trullo; per Napoli, il rione Sanità e Scampia; per Genova il CEP; per Bari il quartiere San Paolo.
di Marianna Imbimbo GXP Napoli Aiutare gli altri non è un talento innato. Stare vicino a chi soffre non è affatto facile. Ascoltare chi è meno fortunato di te non è uno scherzo. Eliminare i pregiudizi per poter capire le esigenze degli altri richiede uno sforzo. Sentirsi impotenti, piccoli, inadatti di fronte a problemi più grandi di noi (camorra, sparatorie, povertà economica ed educativa, disoccupazione) non è esattamente un “passatempo” che fai perché ti piace. Lo facciamo perché è necessario. Lo facciamo perché sentiamo una grande responsabilità sulle nostre spalle, perché non bisogna essere politici, magistrati, giornalisti o parroci per accollarsi i problemi della società. Napoli sta cambiando, ma non perché ci sono i turisti. Napoli sta cambiando perché ci sono dei ragazzi di 15, 16, 18 anni che invece di passare una settimana con gli amici salgono su un pullman e accompagnano i “loro” bambini a fare una vacanza, consapevoli che dovranno comportarsi da “grandi” perché c’è qualcuno più piccolo che li guarda e prende esempio. Napoli sta cambiando perché ci sono ragazzi universitari che dopo aver studiato fino a notte fonda, il terzo giorno di colonia tornano a Napoli per sostenere un esame all’università per poi tornare il giorno dopo, senza prendersi manco un giorno di pausa. Napoli sta cambiando perché ci sono persone che lavorano e si prendono permessi e ferie per portare i bambini in colonia e persone che finiscono di scrivere tesi mentre i bambini dormono. Napoli sta cambiando perché ci sono persone che spiegano ai bambini che nonostante siano piccoli, ogni loro parola vale e ogni loro gesto può significare qualcosa per qualcun altro, perciò quando sbagliano vanno corretti e quando fanno bene vanno gratificati. Napoli sta cambiando perché ci sono persone che si sono prese una responsabilità senza che nessuno glielo chiedesse, senza che nessuno li pagasse, senza che facesse “curriculum”, ma solo perché è giusto. Queste persone sono le stesse che mi spingono a continuare in quello che facciamo, a comunicarlo a più persone possibile e a dedicargli tutta la mia gratitudine per dare un senso a questa fugace esperienza che chiamiamo vita. ps: Dona per la vacanza della scuola della pace
Ad un certo punto della mia vita mi sono resa conto che su qualunque angolo posassi lo sguardo, capivo che Napoli era un dono. Napoli è un dono. Ma uno di quelli che ti sorprende per sempre. La bellezza, la storia, l’antichita e la modernità di una tradizione viscerale, quella meraviglia impeccabile di mare e terre che il mondo ammira. Se ne vanno tutti con gli occhi pieni, c’è poco da fare. Si attacca addosso come il sale e il sole. Ma ci sono le mattine che ti spaccano il cuore. Ti prendono il dono e lo gelano. Stamattina si è spaccato un’altra volta, mica è la prima. I cassonetti hanno preso fuoco a via Settembrini e dietro i cassonetti c’era un uomo, che ha la strada come casa, non è mica l’unico, ma stava per diventare cenere. E forse non sarà stata neanche la paura più grande della sua vita, perché probabilmente a ridurre a brandelli la sua anima sono stati i giorni che ha vissuto senza ostacoli tra sè e il cielo, o i giorni prima ancora. È vivo, e questa vita che si porta dietro quasi come una colpa non fa rumore. Stamattina in mezzo ai clacson e alla carta stampata c’era silenzio. Stamattina ed altre volte sento che questa violenza insidiosa ci strappi il dono dalle mani. Certi giorni è come svegliarsi da bambini e non trovare più nessuna sorpresa sotto l’albero di Natale, sicuri che la sera prima c’era. Napoli è il dono che va portato in salvo. Non cadono bombe sulla nostra città, ma è piena di macerie visibili e invisibili provocate da una diffusa indifferenza che infligge continue ferite. Stanotte un uomo stava per diventare cenere, perché le fiamme cancellano e lasciano poche tracce. E annullano quella possibilità che gli ultimi possano diventare i primi. Ma forse gli ultimi sono i primi. Il bagaglio di queste vite è molto più pesante delle loro valigie e dei loro stracci sporchi. Più pesante delle nostre, che tante volte distratti da altro potere, lasciamo da parte. Gli ultimi mettono in salvo i nostri sogni. Ad un certo punto della mia vita ho provato a guardare negli occhi degli ultimi, e ho capito che erano un dono. Quando la notte cala sul porto, quelle luci riflesse nel mare sono lampade sui comodini di chi di quelle panchine delle attese, fa il cuscino su cui dormire. E non c’è pioggia che tenga, nè freddo che cambi. Quel porto è per tanti il ritorno a casa dopo giorni stanchi e sempre uguali. È l’attesa di qualcuno che passi e gli presti la voce per gridare. A Napoli non c’è mai silenzio. Eppure a volte tutto tace. Stanotte i cassonetti bruciavano. Ma perché dimenticare la bellezza di quando brucia alto il sole sui vicoli dove crescono bambini pieni di speranze che non possiamo disattendere, sulle mani conserte degli anziani dietro i vetri, su chi scappa dalla guerra e ritrova la pace a casa nostra, sulla nostra giovinezza e sulla...
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