C’è un futuro per i “Maibobo”, i ragazzi di strada di Bukavu

BUKAVU, REPUBBLICA DEMOCRATICA DEL CONGO

Da anni la Comunità di Sant’Egidio li accoglie nella casa “l’Arca dell’amicizia” e provvede alla loro formazione professionale

E’ dalla crisi del 1994, dovuta al genocidio in Ruanda, che le strade della regione del Kivu si sono riempite di bambini e ragazzi che sono stati chiamati «Maibobo», cioè «ragazzi di strada». In un primo tempo si trattava di minori non accompagnati in fuga dalla guerra, che avevano perso i genitori e si erano letteralmente smarriti, spesso portando con sé traumi dovuti al conflitto. Oggi, a distanza di quasi 20 anni da quei fatti drammatici, il fenomeno dei ragazzi di strada non è finito anzi si è drammaticamente accresciuto, e ogni giorno incontriamo ragazzi di 10, 12 e persino più grandi, che hanno rotto i legami familiari, dormono all’aperto e vagano lungo strade della città in cerca di sopravvivenza, in una società che non si cura di loro e in un mondo sempre più individualista.

http://www.santegidio.org/C__un_futuro_per_i_Maibobo_i_ragazzi_di_strada_di_Bukavu.html

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