Ci sono tanti modi per rendere migliore il mondo, e per costruire la pace. Ci sono tanti modi per contrastare il razzismo, il disprezzo, il terrorismo. Uno di questi è la cultura. Combattere l’ignoranza, le semplificazioni che portano sempre gli uomini a scontrarsi, capire quello che succede, conoscere i problemi, per non reagire sempre guidati dall’istinto, come le bestie. Proprio per questo c’è bisogno di leggere di più. Secondo il rapporto Istat sulla produzione e la lettura di libri in Italia nel 2013 i lettori sono diminuiti rispetto al 2012, passando dal 46 per cento al 43 per cento della popolazione. Chi legge non più di tre libri l’anno è circa la metà dei 24 milioni di lettori. Di questi, coloro che leggono almeno un libro al mese, cioè i cosiddetti lettori forti, sono solo il 13,9 per cento. Dunque, il 57 per cento degli italiani non legge libri. SI CAPISCONO TANTE COSE!!! Per questo i Giovani per la Pace lanciano la campagna #2librialmese per incoraggiare i lettori del nostro blog a divenire anche lettori di libri. Non lettori forti (+ di 1 libro al mese), ma lettori fortissimi. Vi daremo una mano. Ogni domenica, a partire da questa, il nostro blog consiglierà un libro, che ci è piaciuto, che ci aiuti a entrare in un problema, che ci appassioni. Chiaramente ci fa molto piacere ricevere suggerimenti. Quale è il vostro libro preferito? Quello che consigliereste a tutti? Scrivete alla nostra email allegando una breve recensione. Potrebbe essere il libro consigliato domenica prossima. Iniziamo dal primo consiglio. Papa Francesco ha parlato molto, ultimamente, delle Scuole della Pace, anche il primo gennaio dalla finestra di San Pietro, dicendo di continuare ad educare alla pace i bambini. Per questo consigliamo a tutti la lettura di “Lettera a una professoressa” scritto dagli alunni della scuola di Barbiana, sotto la guida del grande educatore Don Lorenzo Milani. Perché non è giusto bocciare? Perché la scuola non dovrebbe “fare parti uguali tra disuguali”. Perché lo studio è considerato una noia, quando è l’opportunità principale per una vita migliore? Come si fa ad educare alla pace? La risposta a queste e altre domande in poche pagine, ma molto avvincenti, scritte da dei poveri ragazzi, ma piene di sapienza. Buona lettura!
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Domenica 14 Dicembre, nel corso della visita alla parrocchia di S.Giuseppe all’Aurelio, Papa Francesco ha voluto ricevere una famiglia rom che la parrocchia conosce e aiuta da molti anni, e una delegazione dei bambini della Scuola della Pace di Val Cannuta e dei Giovani per la Pace. Il Papa ha concluso l’incontro con delle parole che ci rendono felici e orgogliosi: “Ringrazio quelli che fanno la scuola della pace. È un seme molto importante che darà i suoi frutti nel tempo. Quello che voi fate in tutto il mondo è molto importante perché seminate nella vita dei bambini un seme che darà frutto. Dovete lavorare con speranza e pazienza. Ci vuole pazienza. Ma il vostro è un grande lavoro” Per saperne di più è possibile leggere la news sul sito della Comunità di S.Egidio. Intanto potete vedere qui il video del servizio che TV2000 ha realizzato sul lavoro dei GxP a Val Cannuta. Buona visione
Riportiamo sul nostro blog l’intervista pubblicata oggi sull’edizione romana del Corriere della Sera ad Elena, una giovane per la Pace che ha fatto la maturità quest’anno, con ottimi risultati. Tra libri, compiti e lezioni, Elena ha sempre trovato il tempo per il volontariato, per aiutare i bambini delle famiglie svantaggiate di Ostia. Bimbi che, alla fine, hanno ispirato anche il suo cammino di vita. «Lo scorso aprile ho passato il test di accesso alla facoltà di Medicina della Sapienza: voglio diventare pediatra», ha solo 18 anni Elena Mastrorilli, 5D del liceo scientifico Labriola, ma le idee sono chiarissime. Ha appena finito gli esami e può essere soddisfatta: il suo voto finale è un 100 tondo tondo. L’istituto superiore di Ostia le ha permesso di ottenere una formazione completa, anche grazie all’indirizzo informatico: dal latino alla filosofia, dalla matematica alla letteratura, la neo-diplomata ha amato tutte le materie, ma ha sempre dimostrato con una particolare predisposizione per quelle scientifiche. Ha vinto anche la sfida più difficile, la scelta dell’analisi del testo di Quasimodo per la prima prova scritta, che alla fine le ha portato fortuna. Poi ha lavorato ad un’elaborata tesina sull’argomento dello «stupore» che ha impressionato la commissione della maturità: la 18enne ha unito temi come la creazione, l’arte e l’architettura, puntando su un focus sulla splendida Sagrada Familia , l’opera di Gaudì che si eleva sulla città di Barcellona. «Gli esami sono andati bene, avevo già una media piuttosto alta. – racconta – L’orale è stato il momento più critico, avevo paura di fare scena muta, ma ce l’ho fatta nonostante l’ansia. I miei genitori, mamma insegnante e papà impiegato, sono molto orgogliosi del voto che ho preso. Nel tempo libero per anni, insieme alla comunità di Sant’Egidio di Ostia, ho seguito i bimbi delle periferie con i progetti della Scuola della Pace. Li aiutavo a fare i compiti, a socializzare, giocare: erano tutti bambini con famiglie problematiche e insieme a noi hanno potuto avere un sostegno continuo. È stata un’esperienza straordinaria, che mi ha fatto capire che nel futuro voglio ancora dedicarmi a loro. Diventare medico, specializzarmi in pediatria ora è il mio prossimo obiettivo». Valeria Costantini
Riceviamo da un Giovane per la Pace di Bari e volentieri pubblichiamo: Come è noto, una delle tracce della prima prova dell’ultimo esame di maturità, era incentrata sulla tematica riguardante le periferie. Migliaia di studenti hanno potuto trarre spunto da un frammento di un discorso elaborato qualche tempo fa dal senatore a vita Renzo Piano:
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