“Rom su una volante della polizia”; “I Rom attaccano tre scuole romane”; “tentato rapimento di un bambino di 8 mesi”. Questi sono tre articoli pubblicati dal Messaggero e subito smentiti dalle autorità (e mai dal Messaggero stesso). È facile fare giornalismo in un paese in crisi dove serve un capro espiatorio a cui addossare tutte le colpe, bastano tre parole chiave “Rom”, “zingari” o “immigrati”.
D’altronde ci sono così poche notizie di cui parlare: Olandesi che distruggono monumenti di Roma non fa notizia, non sono mica immigrati; Gli attentati dell’ISIS sono troppo inflazionati, ne scrivono tutti; la situazione devastante in Nigeria e la dittatura di Boko Haram è troppo distante da noi per preoccuparcene. Meglio inventare storielle che con un solo click posso fare esplodere l’indignazione del web, tanto è risaputo che il giornalismo italiano sta andando sempre più sulla strada della disinformazione invece che perseguire quella dell’informazione, poi non fa nulla se questo avrà ripercussioni su qualcuno o qualcosa, l’importante è fare notizia! Fare notizia sulle spalle dei più deboli.
Scritto da Fabio Scirocchi