Un incontro cittadino organizzato dai “Giovani per la Pace” e dagli universitari della Comunità di Sant’Egidio per promuovere la cultura della solidarietà e dell’amicizia con i poveri. La città può cambiare a partire dagli amici per la strada, dai bambini, dai giovani e dagli anziani per attivare la Speranza e costruire un futuro migliore per ognuno di noi. Ascolteremo le testimonianze di alcuni nostri amici senzatetto, di giovani liceali e universitari. Ci collegheremo con i Giovani per la Pace di Scampia (Napoli) per condividere con loro e con i bambini della loro Scuola della Pace questo desiderio di amicizia. Le band del movimento musicale “Sounds for Peace” suoneranno per noi in anteprima a poche settimane dalle audizioni del concorso “Play Music Stop Violence“. L’incontro si terrà alla Facoltà di Ingegneria-San Pietro in vincoli (vicino alle stazioni della metro B Colosseo e Cavour).
Data: March 11th, 2013
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“Cambiare il mondo a partire dai poveri”, con questa proposta i Giovani per la Pace di Roma si sono presentati ai ragazzi pugliesi. Questo evento è stato un nuovo tassello alla storia di amicizia tra i Giovani per la Pace e i giovani pugliesi iniziata questa estate. È stata una giornata ricca di incontri: nella mattina, prima dell’assemblea cittadina, si sono tenuti due incontri sulla pace in Mozambico nella succursale dell’istituto Morvillo a San Vito dei Normanni e all’istituto Giorgi di Brindisi. In questi luoghi di comprovata accoglienza, i nostri amici hanno conosciuto per mezzo delle parole degli oratori il nesso tra la “pace italiana” in Mozambico e la prospettiva di pace a Brindisi, Mesagne, San Vito, Campi Salentini. È un viaggio a più riprese: i Giovani per la Pace hanno iniziato a visitare questi luoghi a partire da un ricordo di dolore (l’attentato del 19 maggio 2012 all’istituto Morvillo Falcone in cui perse la vita la studentessa Melissa Bassi di 16 anni, mentre altre ragazze rimasero ferite) per portare un messaggio di speranza. Con la preghiera e l’amicizia con i poveri possiamo conoscere Gesù: “Conoscete infatti la grazia del Signore nostro Gesù Cristo: da ricco che era, si è fatto povero per voi, perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà”. II Cor 8,9.
Il dibattito sulla democrazia sembra essere tornato attuale, soprattutto in questo periodo post elettorale. La domanda di partecipazione diretta dei cittadini alla “cosa pubblica”, sembra essere la vera novità. Non è superfluo ribadire un principio che si ritiene fondamentale: una società è veramente democratica e aperta, quanto più è accogliente verso le minoranze e le fasce deboli della popolazione, come gli anziani, i disabili e i poveri in generale. Il grado di apertura di una società si misura quindi dal suo “livello di tolleranza”? Tanto più siamo tolleranti verso chi è “diverso” da noi, tanto più siamo democratici? La risposta è sicuramente affermativa ma non basta. Noi sogniamo qualcosa di più. La democrazia che noi pretendiamo è quella che si basa sul principio della “cittadinanza”. Cosa vuol dire? Io non ti accetto perchè dall’alto della mia superiorità, “ti tollero”; io ti accetto perchè, seppur diversi (per origine, età, condizione sociale, ecc…), io e te siamo entrambi cittadini di questa Nazione e, in quanto tali, siamo pieni titolari degli stessi diritti e tenuti ai medesimi doveri. Da qui nasce il vero rispetto della dignità dell’altro e il vero modo per eliminare alla radice l’intolleranza, la prepotenza e la xenofobia. Anche per questo abbiamo sostenuto la campagna per la concessione immediata della cittadinanza ai bambini, figli di immigrati regolari, che nascono in Italia. E l’incontro cittadino del prossimo 16 marzo 2013: “Città dei poveri, città di tutti” (da cui il nome del nostro blog), già dal titolo ribadisce con chiarezza il concetto del principio della cittadinanza per tutti (la città è veramente di tutti quando lo è a partire dai più poveri). Difendere l’accesso universale alla piena cittadinanza significa allora rimettere al centro la vera dignità di ogni persona.
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