Per noi, giovani universitari genovesi, quella in Sicilia è stata una vacanza ricca di incontri. Dalla festa con i profughi di Milazzo all’incontro con i Giovani per la pace di Catania, in una terra bella e complicata come quella siciliana non potevamo dimenticarci di una figura così importante come quella di Padre Pino Puglisi. Accompagnati da Vincenzo Ceruso siamo stati a Brancaccio, ripercorrendo i passi di Don Pino nelle vie e nei luoghi da lui frequentati fino al giorno della sua morte. Abbiamo visto la sua casa, il Centro Padre Nostro e la parrocchia dove chi lo ha conosciuto e i ragazzi più giovani tengono vivo il suo ricordo. L’impronta lasciata da Padre Puglisi è visibile in tutti quelli che lo hanno incontrato, come la signora Elisa che porta avanti i suoi pensieri e i suoi sogni, testimoniando ogni giorno la sua amicizia ai visitatori della casa di Don Pino. Era un uomo semplice, ci ha raccontato, ma sognava in grande. Anche noi vogliamo essere come lui, degli uomini e donne semplici ma con degli ideali e dei sogni da realizzare, quei sogni che non sono morti neanche con la sua uccisione. Vogliamo essere come lui nella non rassegnazione verso i tanti bambini e le situazioni più difficili che incontriamo nelle scuole della pace, pronti a parlare con tutti, anche con chi ci sembra così lontano dai nostri valori. Vogliamo sognare anche noi in grande, perché la mentalità ristretta dei quartieri in cui ci troviamo sia sconfitta da uomini e donne miti e col sorriso, proprio come Don Pino.
I Giovani di Genova e Don Pino
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