In una calda e soleggiante giornata estiva alcuni adolescenti hanno scelto di non dimenticarsi degli anziani. Hanno scelto di amare. In Sicilia ragazzi giovanissimi delle scuole medie, hanno deciso di trascorrere una giornata di mare insieme agli anziani, coinvolgendoli nei loro divertimenti. Ed anche questa volta, nemmeno il caldo ha potuto allentare la grande amicizia. Due cardini, due generazioni, due poli fortemente attratti l’un l’altro: niente e nessuno può separarli. Gli anziani, con la loro imponente saggezza e con il loro sguardo dolce, hanno abbracciato e cullato col cuore i sorrisi pimpanti ed euforici dei giovani ragazzi, avvolgendogli l’anima di protezione e sana maternità; i giovani, invece, con il loro entusiasmo e con la loro esuberanza, hanno donato vitalità e contagiosa energia agli anziani. Il caldo afoso e torrido si è magicamente trasformato in fresca brezza marina, dissetante e rigenerante per i dolori e per le sofferenze di ogni anziano. Insomma, una giornata così è rimasta e rimarrà per sempre nel cuore di tutti. Facciamo in modo che nessuna stagione, nessun uomo, nessuna tendenza e nessun egoismo, possano essere delle barriere per l’Amicizia. Noi abbiamo scelto di amare sempre. di Myriam Magno
Data: July 31st, 2015
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Vi racconto una storia. Stamattina sono andata al mercatino. Tra la bancarella dei costumi e quella del pesce ho conosciuto Chico, 27 anni, nigeriano. Abbiamo cominciato a parlare e una delle prime domande che mi ha fatto è stata “dove vai in vacanza quest’estate?”. Gli ho risposto che andrò in Africa, in Mozambico, con i Giovani per la pace, per aiutare. A quel punto è stato come se ci conoscessimo da sempre. Mi ha raccontato di come quattro anni fa anni fa, grazie ai pochi spicci che aveva messo da parte a fatica, ha lasciato il suo la paese. Mi ha raccontato della traversata del deserto del barcone che ha preso per raggiungere l’Italia. Voleva arrivare qui, trovare un lavoro essere integrato e aiutare a casa. Facile. Mi ha raccontato che però ben presto ha capito che trovare un lavoro non sarebbe stato facile. Era in un paese straniero, da solo e non sapeva da dove cominciare. Ma soprattutto, non conosceva la lingua e nessuno si sforzava a capirlo. Fino a che un giorno ha conosciuto altri stranieri alla stazione. Questi gli hanno parlato della scuola di italiano della Comunità di Sant’Egidio, completamente gratuita. Chico oggi è un piccolo commerciante, ha trovato degli amici e un suo posto nella nostra società. Cos’altro devo aggiungere per dirvi che un po’ di solidarietà cambia il mondo? Ma soprattutto, che altro ci serve per capire che uno come Chico è un essere umano e non un extra comunitario venuto qui per rubarci il lavoro? Mariangela gxp Napoli
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