Ad aprile é arrivato in Italia un barcone, di quelli che partono carichi di speranza, quella che il mare ruba e dona. Ieri i Giovani per la Pace di Napoli hanno incontrato una parte di quel barcone, una parte di quelle vite giovani che ce l’ hanno fatta, un gruppo di ragazzi minorenni che dopo quattro mesi di viaggio e di lotta alla sopravvivenza hanno ritrovato quell’attimo di pace. Ci siamo incontrati a Casoria, dove momentaneamente vivono, per fare festa, per conoscere ed accogliere. Siamo andati lì con l’ idea di portare entusiasmo ed allegria, siamo tornati a casa con una lezione di felicità. Parlavamo tre lingue diverse, nessuno conosceva bene quella dell’ altro, ma il messaggio dell’ amicizia e della gioia é arrivato forte e chiaro, forse perché il linguaggio della pace non conosce limiti se passa da cuore a cuore. Abbiamo giocato, ballato, cantato a modo nostro e a modo loro. Abbiamo sorriso e annuito scambiandoci gratitudine. Abbiamo guardato negli occhi ragazzi che hanno viaggiato a lungo, che hanno lottato a lungo, soffrendo la fame, la sete e la prigione, per il desiderio di vivere. Abbiamo guardato in occhi che ci hanno messo allegria, perché hanno vinto la minaccia di morte della loro terra. Eravamo increduli perché in tutta quella forza ed energia non si distinguevano i segni di una battaglia così grande. Ieri abbiamo vissuto l’ immagine di un mondo che desideriamo e che crediamo possibile. Oggi e sempre speriamo che ogni parte del mondo allarghi le sue braccia per accogliere la vita di ognuno. Articolo scritto da Francesca Sepe
Data: June 29th, 2015
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