Corridoi umanitari, i gxp di Genova scrivono ai profughi: Benvenuti in Italia!

Benvenuti in Italia! Un benvenuto a Falak, Yasmin, Suliman, Hussein e ai tanti che insieme a voi sono arrivati grazie ai corridoi umanitari!

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Noi, Giovani per la Pace del Cep, siamo contenti del vostro arrivo! Negli ultimi mesi abbiamo parlato molto della guerra in Siria, della violenza che vi ha costretto a fuggire dal vostro paese, che un tempo era bello e in pace. La vostra vita era bella ma la guerra ha rovinato tutto. Abbiamo visto le immagini del campo profughi in Libano dove avete vissuto in questi anni e ci è sembrato ingiusto che dei bambini, uomini e donne dovessero vivere in un posto così brutto, al freddo, senza scuola, senza amici e lontano da casa. Pensiamo non sia giusto che i paesi costruiscano muri per non farvi passare, che chiudano le porte a chi ha già sofferto tanto. Ci dispiace che abbiate dovuto lasciare la vostra casa, affrontare un viaggio lungo, pericoloso e che dopo tanta sofferenza siate trattati male. Ci siamo messi nei vostri panni, noi tutti non vorremmo vivere dove c’è la guerra. Ci sono però tanti nella nostre città, anche qui a Genova, che non la pensano così. Tanti che giudicano gli altri senza conoscerli, che non si lasciano toccare dal loro dolore. Noi non vogliamo una città chiusa, razzista, piena di pregiudizi. Vogliamo che si crei una convivenza, che chi arriva nel nostro paese si senta accolto e non giudicato perché tutti insieme possiamo rendere le nostre città migliori. Noi veniamo da paesi diversi: Italia, Marocco, Senegal, Ecuador, Nigeria. Siamo cristiani e musulmani. Le nostre differenze non ci hanno mai fermato e in questi anni abbiamo scoperto che solamente restando uniti possiamo cambiare la realtà intorno a noi. È l’incontro con l’altro che ci fa capire molte cose e che ci aiuta ad abbandonare i pregiudizi.

Ringraziamo la Comunità di Sant’Egidio per i corridoi umanitari che sono una risposta meravigliosa a chi in Europa costruisce muri e diffonde l’odio. Speriamo che tanti altri possano raggiungere il nostro paese in sicurezza, senza rischiare di morire durante il viaggio. Sono troppe le persone che hanno perso la vita in mare. Speriamo che chi diffonde parole cariche di odio cambi idea e che i paesi che hanno chiuso le loro porte le aprano. Molti parlano male, giudicano senza conoscere gli altri, per paura. Tutti abbiamo bisogno di aiuto ma da soli non si riesce a fare nulla. Tutti insieme possiamo fare tanto. Dio ci ha creato tutti uguali ed è ingiusto non aiutare chi è in difficoltà solo perché viene da lontano. I corridoi umanitari sono un esempio molto bello per tutti.

Speriamo che possiate trovare una casa, un lavoro e soprattutto degli amici. Vorremmo tanto incontrarvi e aiutarvi a vivere in un mondo più bello, un mondo che accoglie e non respinge e speriamo che in tanti si uniscano al nostro sogno di pace.

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