Spettro di una guerra mondiale.

Speravamo di non dover riscrivere una nuova pagina nella storia. Eppure le incomprensioni, l’ incapicità verso una soluzione, gli interessi economici hanno preso il sopravvento. Dopo mesi di scontri civili fra il governo e la popolazione oppressa, lo scontro ha assunto una dimensione internazionale con il pericolo di una deflagrazione mondiale.
Il mio obiettivo in questo post è quello di dare una panoramica del conflitto, di spiegare le cause e forse di trovare una soluzione. Già nel post precedente(http://www.cittaditutti.net/2013/05/guerra-civile-siriana.html) avevamo analizzato le origini del conflitto interno. Oggi dobbiamo inserire due protagonisti mondiali che stanno mettendo a dura prova i trattati di pace: Stati Uniti e Russia.

Tutto è iniziato il 21 agosto 2013. In questa data il governo siriano adottò armi chimiche contro la popolazione spezzando vite di bambini,donne e uomini. Tale  gesto ha destato l’ indignazione  degli Stati Uniti che di fronte a tale crudeltà erano e sono tuttora pronti ad intervenire militarmante a difesa della popolazione. La situazione si complica ulteriormente perchè gli interessi economici russi in Siria (come in parte anche degli Stati Uniti)  sono notevoli ( petrolio e gas naturale) e  se i civili dovessero vincere la guerra civile, ciò consentirebbe al Qatar di ottenere uno sbocco sul Mediterraneo per i suoi gasdotti. In tal modo farebbe concorrenza diretta con la Russia sul mare.

Il G20 di questi giorni poteva rappresentare uno strumento di riconciliazione fra le due superpotenze ma così non è stato. Il faccia a faccia tra Putin e Barack Obama è terminato con nulla di fatto. Putin ha dichiarato: ” nel caso di attacco al governo siriano, Mosca manderà aiuti militari a Damasco”. Ha inoltre condannato il possibile intervento degli Stati Uniti affermando che l’ applicazione della forza nei confronti di uno stato sovrano(Siria) è possibile solo per autodifesa e con il mandato ONU e non sarebbe questo il caso. Così gli Stati Uniti violerebbero la legge internazionale. L’ aria che si respirava al G20 era quella di una nuova Guerra Fredda.
Apettiamo con grande interesse e con un pizzico di preoccupazione l’ evolversi di un storia dal potenziale devastante e confidiamo nella diplomazia comunitaria e nella capacità di giungere a compromessi. Il primo passo deve essere fatto dal governo siriano e dal presidente Bashar Al-Assad, veri fautori di un clima di violenza.
Oggi 7 settembre può essere un giorno di cambiamento, un giorno di pace. Il messaggio di papa Francesco ha portato una nuova linfa nelle menti spaventate e indifese(http://www.cittaditutti.net/2013/09/papa-francesco-la-pace-e-un-bene-che.html). Forse Siria, Stati Uniti e Russia guarderanno questa sera migliaia di persone radunate a Piazza San Pietro e capiranno che confidare nella pace è l’ unica soluzione.

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