Giornata mondiale dei poveri: sperare insieme per costruire un futuro di pace

Domenica 16 novembre i Giovani per la Pace hanno partecipato alla IX Giornata Mondiale dei Poveri con liturgie, pranzi e feste assieme ai tanti amici che aiutano tutto l’anno. Voluta nel 2016 da Papa Francesco per mettere i poveri al centro della Chiesa, quest’anno la Giornata dei poveri ha coinciso con il Giubileo della Speranza, ispirata dal salmo 71: “Sei tu, mio Signore, la mia speranza”.


“Il dramma che in modo trasversale attraversa tutte le povertà è la solitudine”, ha detto Papa Leone a San Pietro prima di sedersi a tavola con centinaia di poveri.
Il legame di amicizia dei Giovani per la Pace con i poveri è la dimostrazione che è possibile vincere il dramma della solitudine sedendosi tutti alla stessa tavola come un’unica famiglia: un momento semplice ma di profonda connessione umana, per creare legami nuovi e consolidare quelli esistenti.


A Trastevere in 150, tra senza dimora, anziani e persone con disabilità, hanno partecipato a un pranzo preparato da Sant’Egidio in collaborazione con il questore di Roma. Seduti alla stessa tavola, tra gli altri, gli amici senza dimora del Buon Pastore e di altre accoglienza notturne con i loro amici giovani.


A Bologna il card. Matteo Zuppi, durante la liturgia in cattedrale, ha ricordato che avere speranza significa attraversare le difficoltà, sapendo che queste non sono la fine. Aiutare i poveri non è una questione spirituale fine a sé stessa, ma un gesto d’amore che ha bisogno di concretizzarsi in azioni quotidiane attraverso la solidarietà, l’ascolto e il dialogo che permettono di abbattere le barriere sociali e culturali.


La giornata mondiale dei poveri è un invito a osare la pace a partire proprio dagli ultimi, superando le nostre paure con quella speranza che viene da Dio e che il male non può vincere.