Abbiamo la responsabilità di immaginare la pace. Questo il messaggio lanciato dai Giovani per la Pace ungheresi il 4 ottobre, giorno di san Francesco, in cui ricordiamo anche la pace in Mozambico. Lo hanno fatto durante un flash mob convocato a piazza Mikszáth tér, al centro di Budapest. I giovani ungheresi hanno voluto ricordare che il nostro mondo soffre troppo per la guerra e chiedere a gran voce la pace, perché solo così il mondo avrà un futuro.
I giovani hanno letto la testimonianza di un’amica della Comunità di Sant’Egidio di Kyiv, Katia, che non si è arresa alla ineluttabilità della guerra. Anzi, continua a immaginare e costruire la pace insieme a tanti suoi amici e amiche dell’Ucraina. Nel racconto di Katia, è emersa la forza dei Giovani per la pace ucraini che resistono alla guerra con la solidarietà nei confronti delle vittime della guerra: bambini e anziani sfollati. Il loro esempio dimostra che è sempre possibile fare qualcosa, aiutare gli altri. “C’è una cosa che mi permette di andare avanti ogni giorno – racconta Katia – nonostante le notti insonni. Questa cosa è la responsabilità. La responsabilità di immaginare per il mio Paese, malgrado la guerra, la pace”.
Come Katia, tutti noi abbiamo la responsabilità di costruire pace, e la responsabilità di essere solidali gli uni con gli altri. E non smettiamo di sostenere l’Ucraina, ad esempio attraverso l’invio di aiuti umanitari dall’ecolab di pace, dove in questi giorni si sta preparando un carico di materiale scolastico per i bambini ucraini.