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Poesie per gli anziani. Vota la tua preferita

Entro mercoledì 1° luglio, vota la tua poesia preferita del concorso “Nonna, ti ho scritto una poesia” dei Giovani per la Pace.

Il concorso nasce dall’idea di esprimere in poesia il valore, la forza e la saggezza degli anziani. In tempi di coronavirus vogliamo ribadire quanto una società senza anziani sia un mondo più povero di legami, relazioni e umanità. Sono gli anziani ad aver pagato il prezzo più alto della pandemia. In particolare gli anziani ricoverati in istituti. L’Oms afferma che rappresentano la metà dei deceduti a causa del virus. Una tragedia insopportabile. Per questo, anche con la poesia vogliamo dire #SalviamoINostriAnziani, ripensiamo il modo con cui ci prendiamo cura degli anziani: che vivano in una casa, e non ricoverati in istituti. Sosteniamo l’appello “Senza anziani non c’è futuro”. Dopo aver votato la tua poesia preferita, ti invitiamo a leggere e firmare l’appello per gli anziani.

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Leggi le poesie per gli anziani

Clicca sul titolo della poesia

Nonna

Raffaele Bassi, 20 anni, Trani

Fuggo
via con il tuo cuore
come
una gazza e il suo gioiello
Volo

Nonnina

Alessandro Bianco, 20 anni, Cesena

Mi aprivi la porta
sorridendo o
infastidita.
Vorrei
che ora tu
suonassi
ancora
al campanello
non cercando nulla,
non capendo niente,
con la sola voglia,
forse,
di stare assieme.
Quanto vorrei
mettere a posto
con te
quell’armadio
di scarpe
che buttavi,
spostavi,
rovinavi
chissà perché.
Quanto vorrei
che tu fossi qui
per non capirti
ancora
un’ultima volta.

Altro che libri di storia

Simone Bianco

E che ce ne facciamo dei libri di storia
quando abbiamo voi e i vostri racconti,
con fierezza imparati a memoria
per allargare i nostri orizzonti.

Magari un nipote porta il nome vostro
e urla al mondo come si chiama,
anche se più brutto di un mostro
è la dimostrazione che vi ama.

E non fa niente se vi dimenticate le cose,
se per un volta non avete cucinato;
a noi bastano le vostre parole preziose
come il classico “stai sciupato”.

Il tempo passato a fare le parole crociate
o a lanciare bocce nel parco..
poi di domenica le abbuffate
e voi che nel cuore nostro aprire un varco.

Fiore prezioso

Sara Briata

I nonni sono il bene
Quello puro e sincero.
I nonni ci sono sempre
Sin dai tuoi primi respiri.
I nonni ti prendono per mano,
Ti stringono e ti sorreggono.
I nonni ti sorridono,
E il loro sorriso ti scalda il cuore.
I nonni ne hanno passate tante,
Ma ti dicono che andrà tutto bene.
I nonni ti danno tutto
E non vogliono nulla in cambio.
I nonni vogliono la tua felicità
Fino al loro ultimo respiro.
I nonni sono il fiore più prezioso
Che abbiamo nella nostra esistenza.

Se tu fossi qui

Federica Colombo

Adesso che manchi tu
se ci fosse un po’ di vino
E tu fossi qui vicino
Riderei un po’ di più

Il potere di una carezza

Rosy Cristiano

Nei nostri occhi di bambini
rimane ferma e impressa
l’immagine
di quelle mani
ruvide, rugose
grandi e piene;
mani piene di saggezza,
mani piene di protezione.
E queste
hanno guidato per prime
la nostra fantasia
a passeggiare
rendendoci assorti
tra le parole dei vostri racconti.
Le vostre storie
ci hanno resi desiderosi
di sapere e di imparare sempre di più
dal libro della vostra vita
con qualche pagina impolverata
che aspettava solo di essere letta.

Nelle vostre carezze
e nei vostri sguardi malinconici
c’è tutto l’amore per noi
così piccoli e inconsapevoli
del vostro donare incondizionato.

Ed è questo
che vi terrà vivi
nella nostra memoria:
l’amore vive per sempre
nei cuori di coloro
che l’hanno conosciuto.

Solo e pensoso tra le pieghe del tempo

Martina D’Alessandro

Uno sguardo fugace
penetra l’orizzonte degli eventi
e tutto muta incessante
come il tempo con le sue vele.
Le tue ruvide mani aggrappate al balcone
stringono ancora la vita,
con rabbia
con rassegnazione
perché il tempo ha lanciato la sua spada,
fendendo minaccioso l’aria,
fendendo minaccioso la felicità.
Avanza cavalcando impetuosa
l’età
e gli anni belli ardono nel ricordo indelebile,
ma tra i segni del presente scavati nel viso
lo sguardo è incerto e indeciso
all’orizzonte,
solo e pensoso nelle parole strozzate.
Il vento riporta l’animo spento
nel fiore della bellezza
quando l’amore danzava scoppiettante,
quando l’affetto si propagava dirompente,
quando le mani salde dei cari
supportavano il cammino insidioso,
quando era gioia anche solo un istante insieme,
nuotando in quell’intrigo chiamato vita.
Le gambe affaticate cercano conforto
mentre sostengono il peso degli anni,
mentre sostengono il peso del vuoto,
mentre sostengono il peso della mancanza.
Basterebbe un sincero abbraccio
per risollevare le sorti dell’anima.
Basterebbe lo sguardo dolce del volto
di quei cari per sempre amati.
Basterebbe sapere che la vita è viva,
che la spada minacciosa è mera illusione,
che domani tornerà il canto sereno,
che domani torneranno le carezze
i sorrisi
l’amore vero
i nipoti
la famiglia
la poliedrica fragranza dell’essere senili.
Invece le dita rimangono aggrappate al confine
tra un mondo sconvolto e ferito
ed una casa comune inospitale e solitaria.
Invece le dita rimangono serrate in una morsa
come l’aria pura che tanto manca ai polmoni,
desiderosi di quella prima così banale
normalità.
E mentre le parole fuggono infelici,
la puoi sentire ancora lì,
sopra la pelle raggrinzita dalle pieghe fluttuanti,
quella stretta salda e rassicurante
del bene perduto
perché il tempo non sente ragioni
perché gli eventi ergono muri insormontabili
perché l’insensibilità brucia la terra già straziata
perché la convenienza disprezza i bisognosi
perché è più semplice dimenticarsi del passato
che renderlo fondamento di un miglior futuro.
Nel frattempo restano solo i colpi del vento
e la voce possente che invita a rientrare,
così le mani salutano quel confine,
i piedi stanchi muovono piccoli passi
e tu,
carico del tuo lungo vissuto,
subito rientri nel buio del divenire.

Ti  racconto

Manuel Di Caterino

I tuoi capelli bianchi,
scoloriti dal tempo e dalle esperienze.
Le rughe che ti solcano il viso.
Il candore che diffondi in un abbraccio…
Provo a racchiudere tutto in questa poesia.
Nonna.
Fisso la tua immagine
come in una fotografia.
Ti penso sempre
ora che nonno non c’è più.
Vorrei tenerti stretta
e non lasciarti più andare.
Per questo ti rinchiudo qui,
tra questi versi.
Non saprei cosa fare senza di te,
senza i tuoi saggi consigli,
senza quel tuo dolce sorriso.
Ti incateno tra queste righe
e può sembrare egoista da parte mia ma
ti dispiace se non ti lascio più andare via?

Sovrani della storia

Marinela Ferrari

Scrivo questa poesia
per te che sei nonno oppure zia.
Non è facile vivere in istituto
e per questo vengo in vostro aiuto.
Voi non siete solo anziani,
della vita siete sovrani.
Siete come l’oro
e per questo io vi imploro:
sulla tristezza cantate vittoria,
siete testimoni della Storia.

Resta il chicco di caffè

Emanuela Francini

Ricordo
mattine d’estate
l’odore del caffè
Lilly, il gatto
seguire il nonno
un po’ canterino,
che dopo aver ascoltato Carosone
si vestiva di corsa,
indossava il suo berretto
per andare a passeggiare con le mani
intrecciate dietro la schiena,
a comprare il pane caldo
e il giornale appena stampato.
Ricordo te, nonna,
davanti i fornelli,
a mantecare lentamente la salsa
di pomodoro, per poi farmela assaggiare
su uno spicchio di pane.
Mi offrivi sempre il lato con la mollica,
per timore di danneggiare i dentini.
Ricordo tramonti
passati fuori al balcone,
a raccogliere fiori dai vasi
ed ascoltare fiabe.
Ricordo viaggi in macchina,
in montagna,
a fare visite alle fattorie,
e procurarci latte e uova genuine.
Ricordo le tue collane di perle,
io così piccola,
mi sentivo grande ad indossarle.
Qualcuna me l’hai regalata,
altre te le ho sfilate.
Ricordo nonno che,
per farmi addormentare,
mi raccontava la storia del pettirosso,
e tu, invece, che mi cantavi
la ninna nanna del chicco di caffè.
Forse ha ragione la canzone,
forse è rimasto davvero un chicco,
di quello che tanti anni fa,
è stato un’immensità.
Nella caffettiera bollono
quei chicchi,
che sorseggiamo un po’ più amari,
disillusi, davanti quei ricordi che
ora sono diventati foto.
Sono sbiadite, in bianco e nero, in polaroid,
non sono quelle che si mostrano a tutti.
Sono conservati gelosamente nei meandri più reconditi
di cassetti di legno, in mezzo a fili di lana,
vecchi portagioie di porcellana,
e liquori mai stappati.
Sono sempre lì,
anche se a volte ce ne dimentichiamo,
si chiamano nostalgia,
e ci ricordano che siamo vivi,
felici, uniti,
semplicemente,
ci ricordano che siamo esistiti e che,
nonostante il vento del tempo
che porta tutto via con sé,
in posti lontanissimi e infiniti,
continuiamo ad esistere.

Ho ancora molto da dirti

Giuliana Gasparro

Nonna, nonna
quant’è bello averti
qui con me.
Sei la gioia
di una vita tanto spenta;
Sei la fortuna
di chi ha tutto
e non vorrebbe nulla,
di chi non ha nulla
e vorrebbe tutto.
Sei amore e pace
allo stesso tempo;
non potremmo vivere
sì serenamente
senza te.
Siamo tutti contenti
che tu sia qui
con ognuno di noi.
Chiederei troppo
se ti volessi per sempre
al mio fianco,
ma non chiederei molto,
se non il tuo immenso bene.

Nonna, nonna
a te che sei pane quotidiano;
A te che sei
la nostra più grande ombra;
A te che ci sei
in ogni istante,
incondizionatamente.
Ascoltami.
Non andartene via,
non lasciarmi;
sai benissimo
cosa desidero avere
più di ogni altra cosa al mondo.
Non dare retta
a questa bizzarra società;
nessuno di loro sa
quanto tu sia indispensabile
per ognuno di noi.

Nonna, nonna.
Tu sei il secolo scorso,
che ci insegna ad apprezzare
i giorni d’oggi
e che ci aiuta ad andare avanti;
Tu sei il secolo scorso,
che ci rende liberi
di interpretare
una sì gioiosa vita
e che ci aiuta a coglierne il senso.
Chi ha la nonna,
come te,
non ha bisogno d’altro;
possiede già tutto l’Universo

Merenda

Claudia Granato

Onde
il tuo domandar
é vacuo
se la tua voce
non bisbiglia:
“È pronto”.
Così
si ritorna
all’amore fugace.
Prendendo
un pezzo di torta
e rendendolo
un ricordo.
Gusto
dell’amarezza.

Piume

Daniela Graziano

A voi
che rendete la vita leggera
un avendone vista tutta la pesantezza
voi
che ci rendete tutto più facile con una sola carezza
voi che non si sa come
siete sempre una certezza
non vi stancate
mai
di cacciarci da mille guai
sempre lì
con i vostri capelli bianchi
ad uno ad uno
vorrei dirvi
“mi manchi “

Ancora con me

Mariantonietta Lomaestro

Ho gli occhi nei tuoi adesso,
hai una ruga in più sul volto
mi parla di distanza
che una morsa già mi prende,
mi stritola e soffoca il cuore.
Ho bisogno di te che parli ancora d’amore,
ho bisogno di te e di sapere di più
su come amare, su come ascoltare,
su come preparare il ragù
che mamma così non lo fa,
il tuo è sempre il migliore
se pure ti imita.
Aleggia il profumino nell’aria,
tu anni fa ai fornelli per me,
ora seduta con gli occhi persi
Sola, Fragile e Indifesa.
La vedo, la paura nei tuoi occhi.
”Nonna non preoccuparti per me
ti guardo da una vetrata”.
A baciarti le guance tornerò presto,
ad accarezzarti le mani e la pelle vellutata
e tu tornerai , tornerai davvero
a casa, ai fornelli per me
tornerai col ragù,
sai l’ ho chiesto,
come mi dicevi di fare,
quando stavo male
per Tenerti ancora,
ho pregato Gesù.

I nonni

Viviana Pia Mauriello
Nonna…
Ti ho scritto una poesia!
Per mostrarti il mio amore
E per farti capire che sei nel mio cuore

Nel nostro paese voi avete fatto la storia
E per noi siete gli eroi della nostra storia

Ogni giorno prego per farti vivere più al lungo possibile perché per me sei insostituibile!

Quando ho saputo che avrebbero salvato la vita di un ragazzo e tolto quella di un anziano
Il mio cuore si è fermato, la mia vita ti avrei dato

Concludo col dirti che sei la cosa più importante che ho, e senza te molta paura ho
Tutto ciò che facciamo per voi non sarà mai paragonabile a quello che avete fatto voi per noi.

La memoria

Marianna Mimmo

Cara Nonna
quando chiudi gli occhi
sento lavorare gli ingranaggi del tuo cervello

Sento i pensieri
che non si fermano mai
si scontrano
svaniscono
e riappaiono

Vorrei entrare nella tua mente
osservare i ricordi perdere contorni
e acquistarne nuovi
non proprio verosimili
ma più gradevoli, più comodi

Vorrei essere capace
di riparare quello che si è rotto nella tua testa
riportarlo in vita
tornare indietro

Cara Nonna
la luce filtra dai buchi delle tapparelle
e ti sei già dimenticata di me

Ti voglio bene
anche quando mi chiami con un nome
che non mi appartiene.

Mancanza eterna

Gloria Mollura

Ho quattro angeli in Paradiso:
Si chiamano Nonni.
Sono volati in cielo troppo presto
Per me che avevo ancora bisogno
Dei loro abbracci, dei loro sorrisi
Dei loro occhioni che mi guardavano
E mi facevano sentire
La nipotina più amata del mondo.
Loro che erano sempre dalla mia parte,
Loro che non mi facevano mai mancare nulla
Che mi viziavano ed erano i complici perfetti
Per le mille marachelle
che non dovevano essere scoperte
Da mamma e papà.
I Nonni amano i loro nipotini più di tutti gli altri
Perché sanno che la vita li porterà via prima di tutti gli altri.
Non sgridano, ma comprendono.
Non vietano, ma acconsentono sempre con gioia.
Non parlano, ma ascoltano.
Non giudicano, ma sono le persone più sagge del mondo.

I Nonni dovrebbero essere eterni
Perché il tempo vissuto con loro
Non sarà mai abbastanza.
Ciò che è eterno
È il vuoto che lasciano.

Nonna

Patrizia Palmieri
Tra queste pieghe, un sorriso
colora i tuoi occhi:
una vita infranta,
ma superata.
una vita instabile,
ma determinata.
la bellezza è effimera,
mi insegnasti quel giorno.
Ricordi di un tempo andato:
sconfitte e vincite.
Eri con me
quando non capivo la ragione,
Né ascoltavo il cuore.
Eri con me
a insegnarmi la sensibilità,
a capire come si può essere fragili.
Eri accanto alla mia anima
e la curavi,
la proteggevi.

Le lacrime invisibili
bagnano il tuo viso:
le vedo, nonna.
Perché io, piccola di sogni,
ma grande di cuore
per merito tuo;
faccio compagnia alla tua solitudine,
e mi siedo accanto ad essa,
per unire la mia fragilità alla tua.

Cercami

Giulia Pecoraio
Cercami
dove il tempo
ha smesso di correre
e non sono più
ore, minuti, secondi,
è un nuovo ritmo
a scandire la vita.

Cercami
dove i pensieri
sono soltanto fumo di un camino
che riscalda la casa
volando in cielo
e disperdendosi nell’inverno.

Cercami
dove le emozioni
sono fatte di attimi impetuosi
e cavalcano i nostri cuori,
cavalli senza giogo nella prateria.

Quando mi troverai,
fai silenzio.
Siedimi accanto
e chiudi gli occhi.
Sentirai il sole
farti solletico sulle palpebre,
l’aria accarezzarti il viso,
l’erba offrirti un giaciglio.

Allora riposa,
quanto basta per ristorare
il tuo animo stanco e un po’ confuso.

Quando ti sveglierai,
sarò lì ad aspettarti
e, se lo vorrai,
torneremo a casa
insieme.

Passato presente futuro

Alessandra Rettino

Anziani – ascolteremo i vostri insegnamenti
Voi siete il nostro passato
Voi per noi avete lottato
Voi ci avete sempre amato

Anziani – applicheremo i vostri insegnamenti
Noi siamo il vostro presente
Noi per voi lottiamo attivamente
Noi vi vogliamo bene incondizionatamente

Anziani – divulgheremo i vostri insegnamenti
I nostri figli saranno il futuro
Dell’indifferenza abbatteranno il muro
E un sorriso ci lasceranno sicuro

Anziani – ci saremo sempre per voi
A voi devo tutti i miei insegnamenti
Vi prometto che non saremo mai assenti
Perché per noi voi siete sempre stati presenti

Eroi del tempo

Mario Russo

Navigo sugli oceani del tempo, naufragando tra i ricordi
che costellano la memoria come astri del firmamento,
così splendenti da illuminare le tenebre dell’anima
così ardenti da riscaldare gli inverni del cuore
così liberi, libero le ali per riviverli.
Ho visto la bellezza del Creato, ora l’ammiro.
Ho desiderato il sapere, ma solo ora conosco.
Ho nascosto i miei sogni, solo ora li rivelo.
Ho vissuto il fallimento, solo ora trionfo.
Ho conosciuto il prezzo delle cose, senza mai percepirne il valore.
Ho subito la perdita, ora sento la mancanza.
Ho conquistato l’amore, ma solo ora riesco a donarlo.
Ho bevuto avidamente dal calice della Vita, senza assaporare
perché ho rincorso il tempo senza apprezzare il momento.
Ho bramato l’eternità, ma solo ora apprezzo l’istante
e solo ora rimango estasiato alla vista del tramonto, che rende più bella l’alba
perché è la fine che dà un senso all’inizio, è la morte che dà valore alla vita.
Gli eroi del tempo non sono coloro che sopravvivono alla morte,
perché non conta quanto tempo vivi, ma quanto di quel tempo hai realmente vissuto.

Nonni

Noemi Sgarbossa

Sempre mi state vicino
per questo vi amo con il cuore
e vi rivolgo immenso calore.
Per me siete più di una persona
siete una via da seguire
così questo mondo mi aiutate a capire.
Giocare, parlare, costruire un rapporto con voi
per me è la cosa più importante.

E ti custodirò

Roberta Sgrò
Ti guardavo
quando io ero ancora bambina
e tu già adulta,
persa in vestiti fiorati
dallo sfondo nero
ma d’eleganza vivida.
E ti guardo adesso,
mi soffermo sul tuo viso
pieno di rughe,
sulle tue mani grandi e forti,
sulle battaglie che mi racconti
e che hai dovuto affrontare,
lo faccio mentre mi narri di un posto
triste, uno di quelli bianchi e pieni di vita
quanto di dolore, lo stesso in cui sei stata
ma dal quale sei già tornata.
Ed ora ti guardo
mentre sonnecchi
con in mano ancora la tazza di the,
come eri da bambina,
ricreo l’immagine sostituendolo con del latte,
ma ora sei anziana e percepisco in te
l’amore per i figli, per la vita.
Ti guardo,
proprio in questo istante,
con gli occhi inganno il tempo
e lo faccio nostro:
ti scrivo questi versi
anche se non li leggerai,
e li custodirò, come ho fatto con te
e tu con la tua bellezza.

Cara nonna ti scrivo

Roberta Signoriello
Cara nonna,
Ti scrivo una poesia
Per ringraziarti,
Di aver messo al mondo la mia mamma,
Di essere stata la prima ad innamorarti di me,
Di essere stata con me quando mamma e papà lavoravano,
Di avermi raccontato la tua vita, di come ti sei innamorata del nonno,
Di essermi accanto nei momenti difficili.
A volte non te lo dimostro,
Ma ti voglio un bene dell’anima.
Quando penso a tutti gli anziani,
Di cui la vita si è spenta in questo periodo,
Penso a te e mi chiedo:
Cosa farei se succedesse a mia nonna?
Ora ho trovato la risposta:
Senza te non vivrei!
Cara nonna,
Ti scrivo per dirti grazie,
Grazie di esistere.

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