Categoria: Musica e cultura

Dalla Nigeria la canzone vincitrice del contest dei Giovani per la Pace

Dalla Nigeria la canzone vincitrice del contest dei Giovani per la Pace

Dalla Nigeria la canzone vincitrice del contest dei Giovani per la Pace Ascolta il brano vincitore “Peace is the future”   “Peace is the future” è il brano presentato dai Giovani per la Pace della Comunità di Sant’Egidio ad Abuja (Nigeria). “Gli autori  impersonano pienamente i temi del concorso, producendo una melodia accattivante, virale e popolare, ben eseguita e con buon arrangiamento. Con successo trasmettono agli ascoltatori l’impulso a costruire la pace e a superare ogni sorta di divisione” motiva la giuria. Ascolta le altre canzoni su Sounds For Peace Testo VERSE 1 Love is the only way out Love brings about peace United we stand Divided we fall Let’s join our hands together And fight for peace I thirst for peace What about you you you you you….. CHORUS We are one…. We should be one… Let’s come together And live in peace… (2 times) VERSE 2 Say no to violence Say no to indifference Stop discrimination Let’s say yes to peace Where ever we may come from… We are one I stand for peace What about you you you you you… (CHORUS) BRIDGE If we stand on peace Love becomes a virtue And then the universe Tends to become better Look at the world And look at our communities If we stand on peace……. I wanna hear you say (Peace is the future) x 4 CHORUS TILL FADE

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Alla Scuola della Pace!

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Alla Scuola della Pace! Il mondo dei bambini, con le loro parole, paure e desideri, nel libro “Alla Scuola della Pace”, a cura di Adriana Gulotta, presentato questo martedì Alla presentazione del libro, Andrea Riccardi , il fondatore della Comunità di Sant’Egidio e l’attuale presidente Marco Impagliazzo, la ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli e i giornalisti Marco Tarquinio e Maria Novella De Luca. È l’amicizia con i più piccoli il tema messo al centro della presentazione tenuta a Roma questo martedì. È un tema molto caro ai Giovani per la Pace e ad Andrea Riccardi, che ha ricordato bene nel suo intervento: “La Scuola della Pace nasce per essere la compagna di questi bambini”. Ha fatto notare la decisione di scegliere come autore proprio la Comunità di Sant’Egidio stessa, sottolineando che “non si vive senza identità”, e specificando che “la Scuola della Pace propone un’«identità CON» e non «CONTRO»”. Anche noi Giovani per la Pace scegliamo un’«identità CON», CON i più piccoli, CON gli anziani, CON i più deboli, CON i poveri. Molte sono le nostre storie d’amicizia che, come ricorda il direttore di Avvenire, Marco Tarquinio, sono quelle che non finiscono! L’amicizia con i bambini raccontata in questo libro è il “METODO” delle scuole della pace, “quasi una rivisitazione di quello di Don Milani” racconta la curatrice del libro Adriana Gulotta. “È il metodo dell’amicizia, della gentilezza, della relazione umana” commenta la ministra Fedeli, e aggiunge che “leggere questo libro ti fa sentire parte della Comunità di Sant’Egidio”. Ed è proprio vero, è un libro inclusivo, scritto da “tutti” e allora che aspetti a leggere anche tu “Alla Scuola della Pace“? Rivedi la diretta della presentazione del libro “Alla Scuola della Pace” Questa domenica i Giovani per la Pace di Roma saranno a Barbiana dove don Milani realizzò la sua idea di scuola tra gli anni Cinquanta e Sessanta, per i bambini poveri, rendendo amici la cultura e quei giovani insegnanti che vi si prestavano.

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Play Music Stop Violence: il mondo cambia musica. Foto e video

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ROMA, 25 maggio – Con un concerto finale all’Atlantico Live di Roma e undici esibizioni dal vivo di giovani band, si è concluso il concorso Play Music Stop Violence, promosso da Giovani per la Pace e Comunità di Sant’Egidio, per comunicare attraverso il linguaggio universale della musica i valori della pace, della solidarietà e dell’accoglienza. I Giovani per la Pace vivono ciò come impegno concreto, facendosi amici degli anziani che vivono in istituto, dei senza fissa dimora e dei bambini di periferia. Più di duecento giovani artisti hanno calcato i palchi delle audizioni e dei concerti locali che hanno preceduto l’evento finale. Un contest che ha attraversato l’Italia e che nella finale ha visto due rapper in gara: Francesca Simbula, da Padova, che ha ricevuto la menzione speciale della giuria per il brano “La differenza”, e gli Union G, da Catania, con Beat Tickets. Play Music è ormai un concorso europeo: quest’anno è stato fatto anche in Belgio, Spagna e Ucraina. Ospite d’eccezione per il concerto romano è stata la vincitrice dell’edizione belga, Lore Baeten, che ha cantato, accompagnandosi al pianoforte, il singolo originale “When we land it will be fine”, un chiaro messaggio di speranza. Vincono l’edizione 2017 con il brano “Un modo di pensare” i Modem 25. Per la categoria Autori è dunque premiato un testo che invita a riconoscere la mafia, non come potere che si radica in un giorno e non come qualcosa che non ci riguarda. Per i Modem 25 il primo passo è abbandonare la rappresentazione caricaturale del mafioso con la lupara e battersi in prima persona per cambiare “modo di pensare”. La giuria ha premiato anche il suo ritmo trascinante. Ascoltala qui Per la categoria Young Talents invece si affermano gli Energy, con le loro “Lezioni di storia”. Il messaggio di costruire ponti e non muri è stato premiato dal giudizio popolare, espresso dal pubblico in sala: vincono alla pari con la girl band “On the roads”. Quest’ultima band si è aggiudicata anche il premio web per il brano Free man, con le votazioni sul blog giovaniperlapace.it (ben 427 tra like e reazioni, in un testa a testa con i Supergulp). La volontà di far partire il cambiamento da se stessi è emersa dalla generalità delle canzoni: con l’appello per la pace in Siria, con l’immagine più forte della devastazione di un patrimonio di convivenza, la millenaria Aleppo, nel brano degli Stoneville (premio della Critica) che notano anche come il conflitto si alimentato dal traffico di armi vendute da nazioni “in pace”. Sul dimenticato tema della pena di morte, si presentano i Rock in Progress, con sonorità che ricordano appunto il genere progressive, valendo alla band il premio “Miglior Performance Live”. Sul tema della pace la proposta dei The Wave è “Sete di pace”; nella declinazione del contrasto al razzismo cantano “Arcobaleno”  i giovanissimi Supergulp, finalisti anche della scorsa edizione. Trattano di accoglienza i The Stop con “Lo sbarco” e di mafia i Blacklights con “Mamma Italia” . A condurre la manifestazione...

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Play Music, il concerto! Ascolta e vota

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Vota la band Play Music 2017! Come? Metti un LIKE! Invita altri fan a mettere un Like ? sul post della pagina Facebook dei Giovani per la pace! Attenzione: non votare il post su altre bacheche o pagine. Il voto concorre al premio web ? Ti aspettiamo al Pala Atlantico di Roma il 25 maggio alle 17.00 per il concerto Play Music Stop Violence 2017. Che la musica abbia inizio! Qui sotto trovi tutti i brani in concorso ? EVERLASTING FALL EVOLUZIONE ALE IL MARE BLACKLIGHTS MAMMA ITALIA DARS ROCK HAI VINTO TU ENERGY LEZIONI DI STORIA FLAMING ICE VIVO NEGLI OCCHI FRANCESCA SIMBULA LA DIFFERENZA MODEM 25 UN MODO DI PENSARE NEVERMIND THE FAME L’ODISSEA DELLA SPERANZA ON THE ROADS FREE MAN PHIL JOAD DRY SKIN RIVER SOLDIERS ROCK IN PROGRESS SONO ANCORA UN UOMO STONEVILLE ALEPPO SUPERGULP ARCOBALENO THE CHANGE CREDI AI MIRACOLI THE STOP LO SBARCO THE WAVE SETE DI PACE UNION G BEAT TICKETS VALERIE ROSE SWEET THORNS

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Living Together 2017: non muri, ma ponti!

Living Together 2017: non muri, ma ponti!

I Giovani per la pace promuovono per questo il concorso Living Together, giunto alla VI edizione. Ha coinvolto centinaia di studenti e decine di scuole medie per dire con una sola voce e con tante opere che è possibile vivere insieme. Il tema di quest'anno è "Non muri, ma ponti". Si possono presentare testi, interviste, opere d'arte (cartelloni, disegni, ritratti), foto, video, musica, performance teatrali, ecc. Per iscriversi: [email protected]

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Play Music Stop Violence

Play Music Stop Violence

Si é conclusa a Roma, domenica 31 maggio, la V edizione italiana del Contest musicale Play Music Stop Violence, promosso dai Giovani x la Pace della Comunità di Sant’Egidio, che, attraverso la musica, vogliono diffondere nel nostro mondo, ancora troppo ingiusto e violento, i valori della pace, della fratellanza e della solidarietà. Nella finalissima di Roma, in un Pala Atlantico gremito, 11 band con 11 brani originali, divisi in 2 categorie Autori e Young Talents, scelti tra gli oltre 40 giunti per il contest, hanno gareggiato con una convinzione di fondo che lega tutti: il mondo cambia a partire da me! Vincono il Contest per la Categoria Autori: Kizu Sound Feat. Giorgia Nicolamme con il brano “Abbiamo Imparato (?)”. La giovane band, proveniente da Viterbo, in un raggae coinvolgente, ha saputo ben trasmettere la voglia di cambiamento e l’esigenza di tornare ad imparare l’arte di amarci come fratelli. Vincono il Contest per la Categoria Young Talents i Peace Seekers con il brano “Imperterrita Avanza”. I giovanissimi dell’Istituto Comprensivo Porto Romano di Fiumicino, con una coreografia di ballerini hip hop, hanno ben espresso nel loro testo la forza della speranza: “L’ultima a morire è sempre la speranza, Pace è luce fioca che imperterrita avanza”. Consapevolezza e impegno concreto: questo vuole trasmettere PMSV. I giovani talenti hanno infatti saputo trattare in musica temi importanti, spesso trascurati, come la lotta alla pena di morte, nel brano “Ultima Alba” dei tre rapper pugliesi Dinho Mixa e J-Sklera,  (vincitori Premio della Critica); la povertà a Roma, come nel brano “Dal Gianicolo Roma é lontana” di Simone Ruggiero (Vincitore Miglior Testo). L’autore afferma “Roma vista dal Gianicolo è bellissima ma è un’immagine falsa di Roma perché quando si scende per strada la povertà regna sovrana”. Anche il pubblico ha fatto la sua parte attribuendo il Premio Popolare alla band Nevermind The Fame con il brano “Prigioniero in un mondo in gabbia”. La pace, la violenza diffusa sul web, l’ingiustizia, la voglia di essere protagonisti e di incidere nella realtà, questo ci comunicano i giovani di PMSV, superando i confini geografici e mentali, nella convinzione che la pace é sempre possibile, che non ci si può rassegnare alla logica della violenza, della paura del diverso, come ben hanno spiegato i giovani della band Force of Dream, gruppo ospite proveniente dall’Ucraina, oggi teatro di una guerra fratricida. La manifestazione, condotta da Eugenia Scotti, Priscilla Baldini e Andrea Rettagliati, ha visto gli ospiti d’eccezione, Kaligola e gli STAG, che hanno voluto sostenere l’impegno intrapreso dai giovani musicisti, non solo attraverso la musica ma anche attraverso tante azioni che si compiono ogni giorno nel silenzio ma che cambiano in profondità la vita delle persone, come quella di tanti bambini delle periferie romane che i Giovani x la Pace aiutano a crescere alla Scuola della Pace, a cui é stata dedicata una raccolta di solidarietà per regalare a quanti di loro sono in particolare difficoltà una settimana di vacanza. A premiare i vincitori sono poi saliti i vincitori del Contest delle edizioni...

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Play Music Stop Violence 2015- cambia il mondo con la tua musica

Play Music Stop Violence 2015- cambia il mondo con la tua musica

Tutto pronto per la finalissima della 5a edizione di Play Music Stop Violence – cambia il mondo con la tua musica: le undici band finaliste, selezionate tra i 200 giovani artisti da tutta Italia, oltre 30 gruppi musicali, che hanno partecipato alle audizioni del contest musicale per giovani talenti, si esibiranno live domenica 31 maggio alle 16.30 all’ATLANTICO Live di Roma, in viale dell’Oceano Atlantico 271 D.                                     Le band partecipano al concorso con brani originali sul tema dell’impegno contro ogni forma di violenza: guerra, razzismo, povertà, all’insegna del motto “Cambia il mondo con la tua musica”. In palio il primoPREMIO delle categorie “Autori” e “Young talent”, ma anche menzioni d’onore per il miglior arrangiamento, il miglior testo, le migliori voci femminile e maschile, un premio per la miglior performance live, un premio della critica e un premio web. La serata sarà presentata dalla conduttrice Eugenia Scotti, e vedrà la partecipazione straordinaria degli STAG e del rapper Kaligola. Le performance live dei finalisti saranno valutate da una giuria di qualità composta da esperti del mondo della musica, della cultura e della comunicazione. Il pubblico in sala potrà votare il suo gruppo preferito e assegnare così il premio popolare. I biglietti sono disponibili gratuitamente, previaPRENOTAZIONE a [email protected] o telefonando a 39-347-8418324. La finale sarà anche trasmessa in diretta streaming su www.santegidio.org.    

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Graffi nel muro

Graffi nel muro

Ci giunge dalla scuola media Daniele Manin di Roma la segnalazione di una interessantissima esperienza artistica all’insegna della multiculturalità. Ce la spiega Mattia, uno dei protagonisti: Un incontro-scontro di culture diverse, di mondi diversi, di colori diversi: è riassumibile con queste poche e semplici parole l’esperienza di “Graffi nel mondo”, vista dai miei occhi, uno dei protagonisti del progetto. Un progetto che ha alle fondamenta il concetto della diversità, da intendersi qui come qualcosa di decisamente positivo: la diversità è l’incipit dello scambio, del confronto. Non ci può essere confronto né scambio senza diversità. Nel caso di “Graffi nel mondo”,  l’incontro tra le varie culture ha portato ognuno di noi – un gruppo di ragazzi provenienti da varie parti del mondo: dal Perù al Bangladesh, fino ad arrivare all’Ukraina, alla Cina, passando naturalmente per l’Italia – a farsi altro da sé, ad alienarsi fino ad accogliere l’Altro. “Graffi nel mondo” può essere considerato il frutto non solo di un progetto artistico che è partito dallo studio di “ciò che è bello” in relazione alla street art, ai murales, e che è arrivato fino a “La danza” di Henri Matisse, ma anche la manifestazione più evidente della multiculturalità del quartiere dove lo stesso racconto è ambientato, l’Esquilino di Roma. E’ un progetto che può essere letto in diverse chiavi: un insieme di racconti di vita vissuta (penso alla storia commovente di Paolo e Luigi, due fratelli che sono entrati l’uno a contatto con l’altro solamente dopo anni di separazione), un momento di riflessione sui fatti che negli ultimi anni hanno sorpreso la società mondiale (la rivolta dei monaci tibetani contro l’occupazione cinese, ad esempio), una serie di riflessioni su temi come la poesia, la musica e il viaggio. Un groviglio di colori. Ecco il primo episodio del documentario “Graffi nel muro”. A questo link le altre puntate.

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Il sole dei morenti #2librialmese

Il sole dei morenti #2librialmese

Rico è un senza fissa dimora che dopo la morte del suo amico Titì decide di affrontare un lungo viaggio attraverso la Francia, per raggiungere un ricordo che ha lasciato a Marsiglia tanti anni prima. Rico è un uomo che, come tanti, è buttato per la strada dalla solitudine. Il suo racconto non è però un racconto solitario, ma popolato degli incontri e delle vite di tanti altri morenti, di tanti altri traditi dalla vita. È un racconto drammatico che però apre uno squarcio sul mondo dei “falliti”, costringendo il lettore a guardare proprio loro, coloro i quali la società del successo individualistico ci farebbe volentieri dimenticare, perché ne rappresentano la sconfitta.

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#2librialmese Guarire le malattie del cuore. Itinerario quaresimale

#2librialmese Guarire le malattie del cuore. Itinerario quaresimale

Ed eccoci alla nostra rubrica domenicale #2librialmese. Ci prendiamo tanto cura del nostro corpo, e al cuore, allo spirito chi ci pensa? Eppure quanto è importante, per la nostra felicità, e per quella delle persone a cui vogliamo bene. Questo libro: “Guarire le malattie del cuore. Itinerario quaresimale” di Matteo Zuppi è una medicina per il cuore, da assumere ogni giorno. Senza controindicazioni. Soprattutto in questo tempo di preparazione alla Pasqua.. Buona lettura!

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“L’anello della Pace”

  Questo è il vero Islam, quello che dovrebbe fare notizia e che costituisce la stragrande maggioranza dei musulmani. L’anello della Pace non è solo una catena umana che ha unito ebrei e musulmani a Oslo, ma è la risposta più bella e profonda a chi vorrebbe sfruttare la religione come terreno di scontro. La guerra non può essere la soluzione contro chi predica odio; sarebbe fare il loro gioco e andare contro noi stessi, contro il fondamento dell’Europa che è la Pace. Creiamo tutti una rete di Pace che accolga chi è solo, che difenda chi è discriminato per la sua condizione o per il suo credo. Solo così potremmo sperare di costruire un futuro più prossimo ai nostri desideri.

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