Poveri e ambiente. No alla cultura dell’usa e getta che scarta persone e cose

L’intervento dei Giovani per la Pace sull’ecologia integrale al Friday for Future

La difesa dell’ambiente non è una battaglia per pochi. Lo affermano i Giovani per la Pace, con l’intervento di Cecilia, studentessa universitaria, alla manifestazione per il clima a Piazza del Popolo a Roma.

Una consapevolezza nata nell’impegno per i poveri e cresciuta dopo la Laudato si’ di papa Francesco. L’enciclica indica la strada dell’ecologia integrale, ossia di ecologia umana e ambientale, che rifiuta alla radice la cultura dello scarto, che lascia indietro i poveri e gli ultimi.
È, in poche parole, la consapevolezza di abitare una “casa comune”, in cui prendersi cura del prossimo e dell’ambiente.

“Con la Laudato si’ abbiamo capito che non si può separare il lavoro per i poveri e per la giustizia da quello per l’ambiente – continua Cecilia dei GxP – Per anni si è detto che se si protegge l’ambiente, poi ne soffre l’economia, ma è vero il contrario”.

Guarda l’intervento su Instagram »

I Giovani per la Pace, come movimento internazionale, hanno seguito con dolore la devastazione ambientale portata dal ciclone Idai in Mozambico nel 2019, che ha raso al suolo la città di Beira. Gli sconvolgimenti del clima colpiscono le vite dei più deboli, come gli anziani che hanno perso tutto. I Giovani per la Pace del Mozambico hanno costruito case per loro, più di 50 in un anno.

Anche in Italia il cambiamento climatico e il carente rispetto per l’ambiente mettono in pericolo le vite dei più fragili. La pandemia, per di più, ci interroga sui nostri comportamenti, come ha scritto il papa nell’enciclica Fratelli tutti: “Se tutto è connesso, è difficile pensare che questo disastro mondiale non sia in rapporto con il nostro modo di porci rispetto alla realtà, pretendendo di essere padroni assoluti della propria vita e di tutto ciò che esiste. Non voglio dire che si tratta di una sorta di castigo divino. E neppure basterebbe affermare che il danno causato alla natura alla fine chiede il conto dei nostri soprusi. È la realtà stessa che geme e si ribella. Viene alla mente il celebre verso del poeta Virgilio che evoca le lacrimevoli vicende umane“.

Il coronavirus come disastro ambientale si è abbattuto sin dall’inizio sugli anziani che vivono in istituti e rsa. Sono vicende che fanno capire cos’è questa realtà che geme e si ribella; e quali sono i legami tra ecologia umana ed ecologia ambientale. Di come le scelte della società impattano sulla vita. Perché una “cultura dello scarto”, che mette muri tra le persone, come avviene tra giovani e anziani, questi ultimi relegati a vivere in strutture specializzate, porta a una separazione che impoverisce la vita, fatta di affetti e relazioni. I Giovani per la Pace sono vicini agli anziani che vivono soli, con visite, chiamate e campagne social.

I Giovani per la Pace di Roma si sono dati appuntamento sabato 24 ottobre per ripulire insieme Colle Oppio. Tutti possono partecipare, per iniziare con un piccolo gesto di cura per il bene comune ad allargare lo sguardo su un ambiente umano che ha bisogno dell’impegno di ognuno.

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