La lettera

«Case-famiglia, la soluzione per i nostri anziani»

Ho 23 anni e sono preoccupato per quanto sta succedendo nelle Rsa e negli Istituti per anziani. Non ho più i nonni da tempo, ma sento ancora la loro importanza nella mia vita. I loro racconti, la memoria di quello che è stata la guerra, la ricostruzione, la ripresa sono oggi, infatti, attuali più che mai. Eppure la loro generazione sta morendo. Chi ci insegnerà a superare tutto questo, chi ci mostrerà come ricostruire un Paese se giorno dopo giorno perdiamo i pezzi della nostra Memoria? Per questo ho scelto di aderire alla campagna #SalviamoINostriAnziani dei Giovani per la Pace (movimento legato alla Comunità di Sant’Egidio). Le statistiche ci dicono, infatti, che la metà dei morti in Europa per Covid-19 è avvenuta nelle strutture per anziani. Spesso pensiamo che queste soluzioni siano le migliori per loro, per affrontare la vecchiaia. Altrettanto spesso però, gli anziani qui si sentono soli, emarginati. Eppure esistono delle alternative a queste morti nel silenzio e all’abbandono degli anziani. Va superato il sistema delle Rsa, in nome delle case-famiglia, del cohousing, di un’assistenza domiciliare rafforzata. Ogni anziano deve poter continuare a vivere in un posto che possa chiamare «casa». E noi giovani dobbiamo essere la loro voce, perché non siano solo le morti a parlare. L’Italia di domani dipende dalla memoria dei nostri nonni. Non lasciamola svanire.

Gabriele Rizzi

Lettera pubblicata sul Corriere della Sera, 14/05/2020

#SalviamoINostriAnziani

Il coronavirus sta uccidendo tanti anziani. Troppi.
La situazione è gravissima nelle case di riposo, negli istituti, nelle RSA.
È ora di cambiare!

salviamoinostrianziani-campagna-social

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