I 7 motivi per cui sono scappato dalla Siria

I sette motivi per cui sono scappato dalla Siria 

Intervistiamo Majid, 17 anni, venuto dalla Siria

Viaggio di Majid ragazzo siriano

Majid Alshakarji ha 17 anni e viene dalla Siria. La guerra in Siria perdura ormai da sette lunghi anni. Majid racconta a Giovani per la Pace il suo arrivo in Italia con papa Francesco, i suoi sogni e il film che lo ha visto come protagonista.

Come sei arrivato in Italia?

Sono arrivato in Italia insieme ai miei genitori, mio fratello maggiore Rashid e la mia sorellina Kudus quando papa Francesco ha deciso di portare con sé, da Lesbo, in Grecia tre famiglie siriane. Siamo scappati dalla città in cui vivevamo Deir ez-Zor nella Siria Occidentale il 28 febbraio 2015 e ci siamo recati ad Aleppo, poi in Turchia a Urfa per due mesi, poi di nuovo in Siria, infine in Turchia per attraversare il Mediterraneo fino in Grecia su un gommone; dovevamo impiegare circa due ore per arrivare sulle coste greche e invece, per un guasto al motore, l’attraversata è durata cinque ore. Siamo rimasti cinquanta giorni in Grecia in un campo profughi.

Poi la grande notizia: il papa ci avrebbe portati con sé in Italia, per ricominciare a vivere un vita più serena!

Com’era la tua vita in Siria prima della guerra?

La mia vita in Siria, prima della guerra, era assolutamente normale come la vita di un qualsiasi ragazzo, andavamo a scuola e poi tutti fuori a giocare con i nostri amici.

La guerra è entrata all’improvviso nelle vostre vite…

Tutto iniziò quando nacquero delle rivolte contro il governo per problemi di stipendi e di malcontento generale, il governo però invece di moderare le rivolte decise di rispondere con le armi e con tanta violenza e così il 18 marzo 2011 le ribellioni sfociarono in una vera e propria guerra civile. A peggiorare questa situazione, fu l’entrata dell’Isis in alcune zone del paese tra cui la mia città.

Perché hai deciso di scappare dalla tua città, dalla tua vita per affrontare un viaggio così difficile per arrivare in un paese in cui non conoscevi nessuno?

I motivi sono 7:

1) Il governo siriano obbligava i cittadini a combattere contro gli oppositori per farsi proteggere. Dovevano arruolarsi tutti gli uomini dai tredici anni in su per combattere. Tra questi c’era anche mio padre, che venne cercato per essere imprigionato senza una ragione, e mio fratello Rashid. Purtroppo era impossibile sottrarsi, come provò a fare un ragazzo della mia città, che a tredici anni decise di non arruolarsi e per questo fu ucciso con un colpo di pistola.

2) Nel 2013 l’Isis ha invaso Raqqa, Aleppo e Deir ez-zor, la mia città. Hanno iniziato a le città che si erano schierate contro il governo siriano e a colpirne le popolazioni.

3) Un problema molto grande per tutti noi era la fame; l’Isis non faceva entrare il cibo nelle zone da loro controllate.

4) Purtroppo non era più sicuro né uscire di casa né andare a scuola. Infatti rischiavamo di essere colpiti da colpi di pistola mentre camminavamo per la strada.

5) Non sapevamo quale sarebbe stato il nostro futuro, era un po’ tutto appeso a un filo.

6) Un altro problema è che ovviamente è difficile vivere in un paese in cui vedi ogni giorno tuoi concittadini morire in mezzo alla strada.

7) Il rumore delle bombe ci spaventava tutte le notti. Eravamo talmente abituati da non aver battuto ciglio quando una volta qui in Italia abbiamo sentito un rumore più forte del solito.

Che programmi hai per il futuro? Vorresti rimanere in Italia?

Per il momento vorrei rimanere qui perché nel mio paese non avrei futuro, però un giorno mi piacerebbe tornare in Siria.

Cosa ti piacerebbe fare da grande?

Studio per diventare odontotecnico un po’ perché mi piace e poi perché il mio sogno non mi permetterebbe di poter vivere e di potermi mantenere: diventare un rapper.

La tua storia e i tuoi sogni sono raccontati in un premiato cortometraggio…

Sì, Paolo Mancinelli ha voluto raccontare la mia storia e il mio sogno di essere un rapper con il film “L’amore senza motivo” che ha vinto due premi al festival del cinema di Venezia: miglior film girato nel Lazio e un premio speciale “MigrArti”.

“L’amore senza motivo, nulla ti chiede, tutto ti dà”, è il ritornello della mia canzone, è ciò che ho imparato durante questo viaggio, perché l’essenziale è vivere in un modo di Pace.

Qui in Italia ora dedichi il tuo tempo ad aiutare gli altri…

Sì, insieme ai miei amici Giovani per la Pace andiamo a trovare gli anziani in un istituto di Roma. Siamo tanti ragazzi romani, siriani come me e altri di diversi paesi del mondo.

Di Aurora Isoldi


Abbiamo parlato nelle scuole e nelle università dei corridoi umanitari e tutto l’anno promuoviamo iniziative per l’integrazione, la solidarietà e la pace.

Se sei un insegnante, uno studente o sei semplicemente interessato a saperne di più, scrivici un messaggio.

 

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Il cortometraggio “L’amore senza motivo”

 

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