I Giovani per la pace promuovono per questo il concorso Living Together, giunto alla VI edizione. Ha coinvolto centinaia di studenti e decine di scuole medie per dire con una sola voce e con tante opere che è possibile vivere insieme. Il tema di quest'anno è "Non muri, ma ponti". Si possono presentare testi, interviste, opere d'arte (cartelloni, disegni, ritratti), foto, video, musica, performance teatrali, ecc. Per iscriversi: [email protected]
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Ci giunge dalla scuola media Daniele Manin di Roma la segnalazione di una interessantissima esperienza artistica all’insegna della multiculturalità. Ce la spiega Mattia, uno dei protagonisti: Un incontro-scontro di culture diverse, di mondi diversi, di colori diversi: è riassumibile con queste poche e semplici parole l’esperienza di “Graffi nel mondo”, vista dai miei occhi, uno dei protagonisti del progetto. Un progetto che ha alle fondamenta il concetto della diversità, da intendersi qui come qualcosa di decisamente positivo: la diversità è l’incipit dello scambio, del confronto. Non ci può essere confronto né scambio senza diversità. Nel caso di “Graffi nel mondo”, l’incontro tra le varie culture ha portato ognuno di noi – un gruppo di ragazzi provenienti da varie parti del mondo: dal Perù al Bangladesh, fino ad arrivare all’Ukraina, alla Cina, passando naturalmente per l’Italia – a farsi altro da sé, ad alienarsi fino ad accogliere l’Altro. “Graffi nel mondo” può essere considerato il frutto non solo di un progetto artistico che è partito dallo studio di “ciò che è bello” in relazione alla street art, ai murales, e che è arrivato fino a “La danza” di Henri Matisse, ma anche la manifestazione più evidente della multiculturalità del quartiere dove lo stesso racconto è ambientato, l’Esquilino di Roma. E’ un progetto che può essere letto in diverse chiavi: un insieme di racconti di vita vissuta (penso alla storia commovente di Paolo e Luigi, due fratelli che sono entrati l’uno a contatto con l’altro solamente dopo anni di separazione), un momento di riflessione sui fatti che negli ultimi anni hanno sorpreso la società mondiale (la rivolta dei monaci tibetani contro l’occupazione cinese, ad esempio), una serie di riflessioni su temi come la poesia, la musica e il viaggio. Un groviglio di colori. Ecco il primo episodio del documentario “Graffi nel muro”. A questo link le altre puntate.
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