Le parole, il video e le slide dell'incontro virtuale dei GxP con Monica Attias (Sant'Egidio) sui migranti di Lesbo
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Il video di "Io ho un sogno", la canzone sul razzismo presentata dai Poor Jacques al Play Music, vincendo la nona edizione.
All’Atlantico Live di Roma la finalissima del contest musicale per giovani musicisti “Play Music Stop Violence”
RedazioneL’idea del contest, giunto alla nona edizione, nasce dalla convinzione che la musica e i giovani abbiano una grande forza che concretamente può cambiare il mondo
Abbiamo fatto partire le iscrizioni per il concorso musicale “Play music Stop Violence” un contest dedicato alle band giovanili che vogliono proporre canzoni che tocchino il cuore, a partire da temi come l’uguaglianza, la povertà, l’immigrazione e la solidarietà. Ma cosa significa “Cambiare il mondo con la musica”? Oggi la canzone è tornata ad essere divertissmant, e non c’è nulla di male, ma dal secondo dopoguerra, in Francia, in Italia, negli Stati Uniti, generazioni di artisti, di musicisti, di poeti hanno iniziato a dare un signifiato poetico ai testi, riportando la musica al suo aspetto di poesia lirica, poesie che si declamavano nella perfezione metrica, accompagnate dalla lira o dalla cetra. Nascono i cantautori ed alcuni di loro attraverso le serrate parole accompagnate dalla musica, avevano la pretesa di guardare il mondo dall’alto della “Torre della canzone” ed affrontare temi politici, sociali, culturali, utilizzando ogni artificio retorico per far passare il messaggio anche attraverso la musicalità dei suoni e del suono delle parole. E’ più facile ricordare delle parole sotto forma di testi di canzoni che come poesia pura. Ma cos’è un cantautore? Facciamoci aiutare da Francesco Guccini il Cantautore è un cammellopardo! Le canzoni che cambiano il mondo durano nel tempo e non vengono consumate in una stagione, non sono “usa e getta”, ma patrimonio culturale! Del cantautore canadese Leonard Cohen si dice: Le canzoni di Leonard sono come le Volvo: durano trent’anni. E tante canzoni oggi sembrano più attuali di quando sono state scritte e “pezzi delle loro canzoni” oggi sembrano ancora più vive. L’arte vive, Viva l’arte! Chi ha scritto “le canzoni che cambiano il mondo” ha spaziato nei generi musicali, facendo volare nella poesia il blues, il rock, il rock progressive, il Jazz… Tante canzoni sono state la colonna sonora del cambiamento delle generazioni più giovani. Le “Canzoni che cambiano il mondo” possono essere “fatte a pezzi” prese per singoli versi, forse dopo una cinquantina di ascolti compulsivi un po’ stancano ma hanno anche il potere di ritornare quando devono “dirci qualcosa” Alcuni esempi? Li faremo senza citare la canzone, ma linkando alla “frase topica” il video su youtube! Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior , Libertà è partecipazione “Corri cavallo, corri ti prego fino a Samarcanda io ti guiderò” Todo cambia Siamo noi, questo piatto di grano Mamma, toglimi di dosso questo distintivo non posso più usarlo si sta facendo scuro, troppo scuro per vedere è come se stessi bussando alle porte del cielo C’è chi si mette degli occhiali da sole per avere più carisma e sintomatico mistero La nostra speranza è che anche le giovani band che parteciperanno a Play Music stop Violence (Iscriviti qui) possano ispirare le generazioni e cambiare il mondo con la propria musica. PS: Proponete nei commenti al blog o sui social la vostra “canzone che cambia il mondo”, twittate con l’hashtag su twitter con l’hashtag #lacanzonechecambiailmondo
Tutto pronto per la finalissima della 5a edizione di Play Music Stop Violence – cambia il mondo con la tua musica: le undici band finaliste, selezionate tra i 200 giovani artisti da tutta Italia, oltre 30 gruppi musicali, che hanno partecipato alle audizioni del contest musicale per giovani talenti, si esibiranno live domenica 31 maggio alle 16.30 all’ATLANTICO Live di Roma, in viale dell’Oceano Atlantico 271 D. Le band partecipano al concorso con brani originali sul tema dell’impegno contro ogni forma di violenza: guerra, razzismo, povertà, all’insegna del motto “Cambia il mondo con la tua musica”. In palio il primoPREMIO delle categorie “Autori” e “Young talent”, ma anche menzioni d’onore per il miglior arrangiamento, il miglior testo, le migliori voci femminile e maschile, un premio per la miglior performance live, un premio della critica e un premio web. La serata sarà presentata dalla conduttrice Eugenia Scotti, e vedrà la partecipazione straordinaria degli STAG e del rapper Kaligola. Le performance live dei finalisti saranno valutate da una giuria di qualità composta da esperti del mondo della musica, della cultura e della comunicazione. Il pubblico in sala potrà votare il suo gruppo preferito e assegnare così il premio popolare. I biglietti sono disponibili gratuitamente, previaPRENOTAZIONE a [email protected] o telefonando a 39-347-8418324. La finale sarà anche trasmessa in diretta streaming su www.santegidio.org.
Sono ufficialmente aperte le iscrizioni alla nuova edizione del Contest Play Music Stop Violence, Cambia il Mondo con la tua Musica 2015! Le band under 25 hanno tempo fino al 31 gennaio per comporre un inedito e inviarlo al sito http://www.playmusicstopviolence.com/it/concorso Gli artisti potranno prendere ispirazione dai temi di attualità o da eventi passati per cercare di esprimere il loro desiderio di pace, solidarietà e convivenza tra culture e generazioni diverse. I finalisti suoneranno in concerto al PALA ATLANTICO di Roma. Leggi il regolamenti e partecipa con la tua band!
Il festival musicale più atteso dell'anno approda a Civitavecchia, piazza degli Eventi, sabato 26 luglio 2014, ore 21:30.
L’intervista è stata rilasciata dall’amatissimo attore e pluripremiato presentatore televisivo, al termine della finale di Play Music Stop Violence. D: Un commento su PMSV, sui testi delle canzoni. Che cosa ti è rimasto di questi ragazzi così giovani? R: Una volta sono andato a messa sul prato dove c’era un sacerdote fichissimo che alla fine disse “andate, la messa comincia adesso“. Parafrasando potrei dire che Stop the Violence comincia ora! Qui dentro eravamo tutti ragazzi buoni con i genitori. La violenza sta fuori, è lì che dobbiamo giocarci la coppa: con le parole con i fatti, con la “ chitarra di tutti i giorni”. Oggi è una gara, ma la gara vera è quella tutti i giorni. La coppa dura 365 giorni fatti di civiltà, solidarietà e impegno nel guardare dietro di sé se c’è qualcuno che ha bisogno di una mano. Il nostro Paese si è incattivito, la parola crisi crea l’alibi a tutti per poter tirare fuori il peggio di sé, quando invece la crisi dovrebbe essere il motore per poter tirare fuori il meglio di sé stessi. A me, come essere umano, interessa che tutti loro: musicisti, arrangiatori, Totò direbbe “ fuochisti, macchinisti, uomini di fatica” diano il loro meglio in tutti i 364 giorni che ci separano dalla prossima edizione l’anno prossimo. Va benissimo la solidarietà, ma poi deve continuare! È come il sasso tirato nello stagno che deve fare i cerchi.È come il pranzo di Natale che fa la comunità di Sant’Egidio con i poveri. Quello è un giorno, poi c’è il 26 27 28 ecc. D: Dal mancato superamento del test di ammissione all’Arma dei Carabinieri nel 1984 a Capitano Ancesti nella fiction Don Matteo, una bella rivincita? R: No, più che una rivincita, è un bel regalo che può farti un mestiere molto strano come il mio, in cui un giorno sei carabiniere, un giorno medico, un giorno presenti Affari Tuoi, un giorno la Corrida. È stato un grande regalo e un grande piacere, portare la divisa che fa parte delle nostre istituzioni migliori. D: All’accademia del maestro Proietti raccontavate mai barzellette sui carabinieri? R: No, le barzellette sui carabinieri i più bravi a raccontarle sono loro, che hanno una grande autoironia, io non mi permetterei mai. Il maestro Proietti a scuola qualche volta ce le racconta, non sui carabinieri, ma per spiegarci i tempi comici. Una barzelletta può essere racconta in 1000 modi diversi. Proietti era un grandissimo insegnante. Ogni settimana ci diceva “ a regà, è un mestiere che può lasciare poveri e infelici, io ve lo insegno”. Mio padre era un chirurgo; si è messo a piangere due anni quando gli ho detto che volevo fare l’attore, è stato un dramma per lui. Bisogna essere felici di quello che si ha. Scopri che nella vita oltre al cosa conta anche il come: cosa facciamo? come lo facciamo? Oggi ad esempio tornando a Stop the Violence, è stato fatto tutto con grande leggerezza, ma non nel senso di superficialità, ma nel senso...
Contest Play music stop violence 2014. Cambia il Mondo con la Musica Il momento che tutti attendevamo è finalmente arrivato. Ebbene si, perché dopo il successo della scorsa edizione era oltremodo giusto replicare con questa nuova edizione. L’ entusiasmo e il divertimento dell’ anno scorso hanno fatto da cornice ad uno spettacolo fantastico dove musicisti di età diverse hanno espresso le proprie qualità musicali e soprattutto umane. Di fronte a 1200 persone, giovani di molte regioni italiane hanno dimostrato, adottando generi musicali disparati, che un mondo diverso è ancora possibile. Temi come la pace, il razzismo, la solidarietà, la non-violenza sono stati fonte di ispirazione per la costruzione di un mondo più umano. Il contest, promosso dalla comunità di Sant’ Egidio e da Fondazione Musica per Roma, offre perciò la possibilità ai partecipanti di esibirsi all’ Auditorium Parco della Musica e di vivere un’ esperienza senza pari. Le iscrizioni saranno aperte fino al 15 febbraio. Vi aspettiamo Il link del sito: http://www.playmusicstopviolence.com/
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