In un paese immaginario con regole immaginarie sarebbe persino possibile vedere cose inimmaginabili. Mario è uno studente universitario di questo paese immaginario. Nella sua università ha visto troppe cose che in un paese civile non avrebbe mai trovato: ragazzi che seguono la lezione prendendo appunti su libri di testo fotocopiati illegalmente, anche dalle prime file più vicine al professore – spesso autore del libro –che continua a spiegare senza accorgersi di essere stato derubato della sua parte di compensi editoriali. Finite le lezioni si dirige in biblioteca a consolidare quanto appreso a lezione. Nel cercare un posto libero, si accorge che molti suoi colleghi studiano su libri di testo fotocopiati, mentre la bibliotecaria è troppo impegnata a distribuire le chiavi degli armadietti all’ingresso per rendersi conto del reato che si sta perpetuando nel suo sacro tempio della cultura. All’improvviso si ricorda che il Professore ha consigliato vivamente lo studio di alcune dispense, che ovviamente non si trovano sul libro di testo. Nel dialetto del paese immaginario, “consigliato vivamente” è sinonimo di “comprare obbligatoriamente”, in quanto il più delle volte il professore non rende disponibile gratuitamente sulla propria bacheca on-line il materiale, ma lo deposita in copisteria, affinché tutti lo possano fotocopiare. Mario quest’anno verrà in Erasmus in Italia. Un suo amico gli ha raccontato che un particolare settore operativo di una particolare macroarea della Guardia di Finanza, in collaborazione con gli ispettori dei Servizi di Antipirateria della Societa’ Italiana Autori Editori (Siae), effettuano controlli periodici a campione per verificare l’eventuale violazione della legge248/00 che vieta espressamente “la fotocopiatura di un testo oltre il limite del 15% e ne prevede il solo uso personale”, escludendo quindi le copie multiple come quelle “vivamente consigliate” e/o depositate in copisteria, come ha avuto modo di constatare leggendo il punto 11) nell’areaFAQ del sito internet della Società Italiana Autori ed Editori Non ci resta che dare il benvenuto a Mario, e augurargli un buon soggiorno nel paese più bello del mondo!! Se pensi che la fotocopiatura sia l’unico modo per risparmiare i troppi soldi necessari per acquistare i libri di testo, ti potrebbero interessare CARI PROF, E’ GIUNTA L’ORA DEGLI E-BOOK e COSA NE PENSI DEI TABLET NELLE SCUOLE? Note: nell’area FAQ del sito internet della SIAE, è possibile leggere più volte “ L’attività di riproduzione deve essere autorizzata dagli aventi diritto o dall’AIDRO”, tale affermazione è da correggersi, in quanto il CLEARedi (Centro Licenze E Autorizzazione per le Riproduzioni Editoriali) è subentrato all’AIDRO). Em.Me.
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Chiunque abbia frequentato lezioni all’Università da un centinaio di anni ad oggi, avrà avuto modo di constatare delle coincidenze sorprendenti. Molto spesso, infatti, i libri di testo sono scritti dallo stesso professore che ne ha “suggerito” l’acquisto, o dal collega che insegna nel corso parallelo. Non c’è nulla di male a suggerire il proprio testo, dato che spesso i professori proiettano in aula gli stessi schemi riportati nel libro, utilizzano la stessa notazione, e ripropongono gli stessi esempi: nulla di meglio per consolidare a casa gli insegnamenti ricevuti! Un volume costa mediamente tra i 30€ ed i 50€. Se si pensa che per conseguire una laurea triennale si devono sostenere una ventina di esami, nella migliore delle ipotesi la voce “spesa per libri di testo” alla fine dei tre anni segnerà un totale di 600€ (30€ x 20libri). Nella migliore delle ipotesi… Tale importo non finisce interamente nelle tasche degli autori – a cui viene riconosciuta solo una percentuale irrisoria del prezzo di copertina – ma viene distribuito tra i protagonisti del settore editoriale (chi stampa, chi trasporta, chi vende ecc.). C’è un modo per mantenere inalterati i guadagni degli autori e ridurre la “spesa per libri di testo” a carico degli studenti: la digitalizzazione degli stessi! Quanti autori sarebbero disposti rendere disponibili i propri capolavori in formato digitale? Perché dovrebbero farlo? Proviamo a rispondere a quest’ultima domanda analizzando pro e contro di questa idea: PRO 1)Riduzione del prezzo di copertina del libro (pari alla quota che oggi riceve dall’editore sul prezzo di copertina); 2)Riduzione dell’impatto ambientale dovuta al mancato ricorso alla carta, oltre che al mancato impiego di inchiostro; 3)Disincentivo all’acquisto di libri di testo fotocopiati illegalmente; 4)Possibilità di correzione “in tempo reale” degli eventuali errori contenuti nel libro di testo; 5)Possibilità di inserire contenuti multimediali (es. video esplicativi), e interattivi (es. modelli dinamici) 6)Eliminare il peso dei libri dalle borse e dagli zaini degli studenti CONTRO 1) Ripercussioni negative sulla filiera dell’editoria; 2) Diseducazione alla scrittura su carta e limitazione della gestualità al solo scorrere e schiacciare su uno schermo ULTERIORI PROPOSTE 1) Sviluppare un sistema di distribuzione di e-book (e simili) uni-personali, (simile ai software venduti on-line), atto a impedire la distribuzione illegale e la copiatura del prodotto, a vantaggio di chi non l’ha acquistato 2) Creazione di uno spazio in cui l’autore si rende disponibile a rispondere alle domande dei lettori (un forum). Se ti sono venuti in mente altre proposte, altri pro, o contro, scrivili in un commento qui sotto, ci aiuterai ad arricchire questo post. Grazie! Ti potrebbe interessare anche: COSA NE PENSI DEI TABLET NELLE SCUOLE? e LA VERGOGNA DEI LIBRI DI TESTO FOTOCOPIATI ...
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