Guarda Cities for life a Roma Il 25 novembre presso il liceo Socrate di Bari si è tenuta la conferenza “per un mondo senza pena di morte” hanno partecipato più di 200 studenti provenienti anche da altre scuole. Attraverso i video, lettere e il dialogo abbiamo trasmesso l’ importanza di un mondo senza pena di morte e come sia possibile cambiare le nostre città rendendole più accoglienti! Bari è Citiy for life!
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A Roma, al Colosseo con Amir Issaa, Sr. Helen Prejean, Max Giusti. Città per la Vita, città contro la pena di morte!
RedazioneA Roma, al Colosseo, con Amir Issaa, Sr. Helen Prejean, Max Giusti. Monumenti, piazze, università, licei, scuole, per dire che la pena di morte è ingiusta e imbarbarisce le società. Per chiedere al mondo intero di superare la vendetta di stato, per una giustizia che rispetti innanzitutto la vita. Oltre 2000 città aderiscono alla giornata. 12 testimoni in Europa ci aiutano a dare voce a chi non ce l’ha. 200 città ci hanno fino ad ora inviato notizie di eventi. In questo 30 novembre di giubileo della misericordia chiediamo di tenere conto del cuore dell’uomo e della donna, come ha detto Papa Francesco: “La necessaria punizione non deve mai escludere la dimensione della speranza e l’obiettivo della riabilitazione”. Ecco perché questo 30 novembre è ancora più importante.
Ieri sera il Colosseo alle ore 21 si è illuminato. Ieri sera un ex luogo di morte e sangue si è acceso per dire che l’umanità ha fatto un nuovo passo avanti, nella lunga e faticosa battaglia alla pena di morte. Il Nebraska è il 19° stato degli Stati Uniti d’America (più il Columbia District) ad abolire la pena di morte. Spesso sentiamo la pena di morte come un discorso lontano, una battaglia di altri, ma la battaglia contro la pena di morte è uno spartiacque di civiltà. La pena di morte non è solo una pena definitiva, dalla quale in caso di errore non si può tornare indietro. La pena di morte non è solo una pena razzista e classista, che colpisce più frequentemente i poveri e gli emarginati. La pena di morte non è solo una pena disumana, perché ti uccide centinaia di volte prima dell’esecuzione. La pena di morte è la sconfitta di una società che di fatto giustifica l’assassinio, perché subdolamente sostiene una violenza giusta. La pena di morte è la sconfitta di una società che si illude di poter dividere “uomini buoni” e “uomini cattivi”, negando che in ogni uomo c’è almeno una scintilla di bene, insidiata dall’ombra del male. La pena di morte è la sconfitta di una società che nega il perdono, il riscatto e il cambiamento che invece fanno parte della vita e della crescita di ogni uomo. La pena di morte è la sconfitta di una società che non sceglie di combattere il male, ma di assecondarlo, di cedere alle sue regole. Per questo, siamo particolarmente felici oggi. Ieri, come ogni volta che un condannato a morte viene graziato o gli viene commutata la pena, l’umanità ha vinto. Ieri, l’umanità ha vinto in Nebraska, come vince ogni giorno in ogni paese in cui la pena di morte è stata abolita. Ieri, oggi, domani e ogni volta che in un tribunale si sceglie per la rieducazione piuttosto che la semplice punizione, l’umanità vince e oggi più di ieri non possiamo fare a meno di sperare di leggere presto “La Corte Suprema ha dichiarato la pena di morte illegale in tutti e 50 gli stati”. Di Elena Liotta
Anche il liceo “James Joyce” di Ariccia (Roma) aderisce alla campagna Scuole per la vita contro la pena di morte.
Quest'anno gli studenti delle superiori parteciperanno alla più grande mobilitazione locale e globale contro la pena di morte. Per partecipare ...
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