Antonio Taranto: «Cambiare il cuore per andare oltre indifferenza, nazionalismi, razzismo, violenza»

Antonio Taranto: «Cambiare il cuore per andare oltre indifferenza, nazionalismi, razzismo, violenza»

Il racconto di un’amicizia globale. Di Antonio Taranto, 22 anni

Pubblichiamo le riflessioni di un Giovane per la Pace di Cuneo che ha preso parte al convegno di Roma del 13-15 luglio 2018, che ha visto la partecipazione di più di mille giovani dal mondo, impegnati con Sant’Egidio nell’inclusione di bambini, anziani e senzatetto.

Sono stati tre magnifici giorni di amicizia, fraternità e dialogo a Roma. Tre giorni in cui è stata data voce a quei giovani che si sentono spesso esclusi dalla società, impotenti di fronte alle ingiustizie del mondo, e a volte arrabbiati con la vita. Ringrazio la Comunità di Sant’Egidio e in particolar modo Marco e Andrea per averci mostrato un altro modo di vivere, da protagonisti del cambiamento del mondo. Al convegno abbiamo parlato di amicizia, di poveri e di Vangelo. Abbiamo capito come il Vangelo anche per noi giovani possa essere “la lampada per i nostri passi” e di come i poveri e la loro amicizia possano dare un senso alla vita di ognuno.

Andrea ha ricordato ai giovani di essere liberi e di non sprecare questa libertà, che è tale se impegnata per i poveri.

Noi Giovani per la Pace siamo liberi di cambiare il mondo, siamo liberi di costruire ponti in una società che tenta di innalzare muri, siamo liberi di dire al mondo che ci piace trascorrere il nostro tempo libero con gli anziani, gli stranieri e i bambini, siamo liberi e orgogliosi di dire al mondo che la nostra libertà si manifesta anche nell’ascolto del Vangelo.

A Roma più di 1000 giovani europei hanno preso quel treno che viaggia da 50 anni e che ci ha portato a conoscere gli emarginati, gli ultimi, ci ha portato a essere grandi vivendo con i piccoli. Abbiamo ascoltato tante storie di tanti amici da ogni parte d’Europa e del mondo, giovani che lottano contro la diffusione delle armi, contro la guerra e contro l’indifferenza.

Ognuno di quei mille giovani torna ad affrontare le sfide della propria città e a mettere al centro gli ultimi, ma torna con uno spirito diverso, perché questo incontro ci ha dato fiducia e ci ha dimostrato che non siamo soli a volere il cambiamento.

Stiamo costruendo ponti. Non si è mai troppo piccoli per costruire ponti di pace tra le persone e tra i popoli. La dimostrazione è nei tre giorni passati insieme andando oltre le differenze; è nel chiamare per nome un senzatetto, un anziano o un bambino.

La nostra rivoluzione è iniziata e continuerà cambiando i cuori della gente e non si fermerà davanti all’indifferenza, ai nazionalismi, al razzismo e alla violenza.

Perché noi Giovani per la Pace abbiamo un sogno. Potrà sembrare irrealizzabile, ma vogliamo cambiare il mondo, dove gli anziani non siano abbandonati, dove non si parli più di razza pura o di popoli puri, dove non vengano innalzati muri. Vogliamo un’Europa libera e attenta ai bisogni dei più piccoli. Sogniamo un mondo dove chi vuole partire dal Sud del mondo per lavorare o studiare non debba prendere un barcone, ma possa comprare un biglietto aereo come facciamo noi italiani per andare a Londra. Sogniamo un futuro per l’Africa, per l’Asia, per le Americhe, per l’Europa. Sogniamo un mondo in cui ai tg e sui giornali non vengano usate parole di odio e non venga incitata la violenza e l’indifferenza.

Un video dell’incontro con Andrea Riccardi (GUARDA) >

 

Di Antonio Taranto

GxP Cuneo

 

 

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