Le opere degli artisti disabili di Tor Bella Monaca stupiscono tutti. La Comunità di Sant’Egidio da quasi dieci anni ha allestito un Laboratorio Museo d’Arte Sperimentale in questo quartiere della periferia romana, spesso agli onori della cronaca per spaccio e criminalità. Nell’inserto Buone Notizie del Corriere della Sera sono dedicate due pagine a questa storia straordinaria di persone escluse dalla società perché disabili e che hanno trovato nell’amicizia e nell’arte una forza di riscatto. Le opere del Museo sono porte aperte per conoscere il volto di un’umanità sofferente, di chi veniva internato, picchiato e deriso. La risposta degli artisti è rivoluzionaria e inizia dicendo: noi siamo gli Amici (questo il nome del movimento artistico).
Il Museo è visitato da tanti studenti durante tutto l’anno, tra cui quelli del liceo Edoardo Amaldi. Uno di loro, Stefan Radu, ci descrive così quest’arte.
I quadri che mi sono ritrovato davanti, nella galleria del museo hanno dell’incredibile. Per la prima volta in vita mia ho potuto apprezzare un’opera d’arte, un’opera vera, e fatta col cuore.
È difficile rendere l’idea della grandissima capacità di queste persone, nel costrure un’opera d’arte, perché l’arte, secondo me, è proprio così: sapersi donare!E queste persone, riescono in modo così del tutto naturale ad aprire il loro cuore, a tirare fuori i loro sentimenti, donarceli ed esporli a tutti!
Mi sono ritrovato a passeggiare per i corridoi, con le lacrime agli occhi, meravigliato delle incredibili sensazioni, a volte contrastanti, che ogni quadro riuscita a donarmi.
Come la signora Assunta riesce a dire «grazie» per aver donato le proprie emozioni, io dico grazie a lei, e a tutti gli artisti lì dentro. Bisogna donarsi, non solo nei quadri, ma nella vita, perché la vita, come diceva Erich Fromm, è un’arte, e nonostate che, donandosi, si possa esser feriti, dovremmo ringraziare anche di quello!
Il video della mostra “La forza degli anni”