Dal Vivona la lezione dei giovani al mondo: «L’ambiente è la nostra causa comune globale»
I giovani dello sciopero globale per il clima sono diversi da come vengono rappresentati
Abbiamo intervistato due studenti del liceo Vivona di Roma sullo sciopero globale per il clima che ha portato in piazza giovani di tutto il mondo, seguendo l’esempio di Greta Thunberg di dedicare un venerdì alla protesta per richiamare l’attenzione sul problema del cambiamento climatico.
Francesca Brini: Il senso della protesta? Si capisce dal fatto che parta dai giovani. Questa volta siamo noi a dare una “lezione” agli adulti. Spesso siamo, infatti, considerati manipolabili, menefreghisti e poco maturi ma questa volta vogliamo dimostrare che il cambiamento parte da noi. Siamo consapevoli di essere l’ultima generazione che può fare qualcosa e la prima che ne soffrirà. In questo Greta Thunberg ci è stata d’esempio.
Alessandro Melara: Grazie ai media abbiamo, infatti, capito meglio chi è questa giovane attivista e qual è il suo messaggio, in cui crediamo molto. Speriamo, perciò, che questa protesta possa avere dei risultati concreti.
Francesca Brini: Il fatto che lei, da sola, abbia manifestato per sei mesi, tutti i venerdì, scioperato da scuola, rappresenta un’ispirazione per tutti gli studenti del mondo, anche per il fatto che lei è più piccola di noi. Tutto il mondo alle 11:00 ha protestato per lo stesso fine, e a dimostrazione che questa è veramente una causa globale. Non ci vogliamo sentire, infatti, studenti del Vivona o cittadini di Roma, ma cittadini del mondo; è ora di annullare le divisioni e unirci per la causa comune più importante che abbiamo. Speriamo, sì, che i risultati possano essere concreti, non solo nel nostro piccolo, ma anche oltre il quotidiano. Sicuramente ci siamo fatti sentire, e ci faremo sentire ancora per molto. Il nostro obiettivo ultimo è, infatti, far capire a coloro che hanno il potere di decidere che piccoli gesti come i nostri hanno il potere di cambiate le cose.