Il clima è cambiato: siamo l’ultima generazione che può fare qualcosa e i primi a esserne interessati
La manifestazione #fridayforfuture unisce gli studenti di tutto il mondo per i quali il cambiamento climatico è la sfida cruciale del nostro tempo
I Giovani per la pace si sono uniti allo sciopero globale per il clima #fridayforfuture. “Non abbiamo perso un giorno di scuola, perché il cambiamento climatico interessa tutti, in particolare le popolazioni più povere che affrontano sempre più catastrofi e disastri ambientali”.
La cura dell’ambiente e la solidarietà richiedono la capacità di guardare più lontano e di non pensare solo a se stessi, che è il miglior modo per pensare anche al proprio futuro. Di questo i giovani della Comunità di Sant’Egidio sono convinti.
Le manifestazioni di oggi, nate da un’idea di Greta Thunberg, la studentessa svedese che ha iniziato da sola a protestare ogni venerdì per il clima, sono il segno che i giovani sanno unirsi per temi che riguardano l’intera umanità.
Non giovani disinteressati che perdono un giorno di scuola, ma studenti che scrivono frasi per l’ambiente su pezzi di cartone. Il riciclo creativo in questa occasione è d’obbligo. Si leggono frasi in inglese, circolate sulla rete e ripetute in tutto il mondo. Molte sono ironiche, argute e mettono a fuoco il problema: non c’è un piano B né un pianeta B, il cambiamento climatico è reale e bisogna agire adesso.
I giovani stanno dicendo che il clima è cambiato. Una mobilitazione per una tematica globale e urgente fatta con questa consapevolezza è un segno che è tempo di aspettarsi qualcosa di nuovo dai giovani per migliorare la vita sul pianeta.