L’ISIS “deve essere distrutto”, non ci sono alternative. “Non è una guerra all’Islam” ma “non si può negoziare con il male”: Barack Obama lo ha scandito ieri dalla tribuna del Palazzo di Vetro dell’ONU. Ma negli stessi momenti in cui il Presidente U.S.A. parlava, i jihadisti rilanciavano la sfida postando in rete un nuovo, atroce video per mostrare al mondo un’altra decapitazione, quella dell’ostaggio francese Hervè Gourdel, rapito domenica scorsa in Algeria. Durante le stesse ore però, grazie alla popolare trasmissione ‘Le Iene’, gli italiani hanno osservato nelle loro case uno spettacolo raccapricciante, che i nostri parlamentari (da destra a sinistra, senza distinzioni di sorta) hanno interpretato mostrando una plateale ignoranza sull’argomento, appena dopo il voto camerale che ha approvato l’invio di armi ai Peshmerga. Ma di cosa stiamo parlando? L’ISIS -Islamic State Iraq Siria (o anche semplicemente IS- Islamic State)- il gruppo estremista che segue l‘ideologia di Al-Qaida, è nato anni fa, emerso come diversi altri dall’ideologia dei Fratelli Musulmani nel 1928, e dopo aver cambiato diverse sigle soprattutto negli ultimi anni, dal 29 Giugno 2014 ha annunciato la fondazione di un nuovo ‘califfato’ retto a tutt’oggi da Abu Bakr al-Baghdadi, noto ai più informati per aver giurato fedeltà ad Osama bin Laden nell’Ottobre 2004. A dispetto di quanto sanno i nostri parlamentari, è stata subito emessa dalle autorità religiose islamiche una Fatwa, ovverosia un editto che condanna le decapitazioni e gli atti terroristici messi in atto dall’ISIS e dai suoi affiliati, sostenendo che “tutto ciò non è neanche lontanamente riconoscibile nei princìpi dell’Islam”. I Peshmerga, ossia i combattenti curdi che stanno contrastando l’avanzata dell’ISIS, sembrano essere al momento l’unica valida alternativa armata e i governi europei (non ultimo quello italiano) hanno approvato l’invio di armi a quest’ultimi per sostenerne la resistenza contro i gruppi terroristici. Ma l’ISIS costituisce una minaccia più forte rispetto a tante altre anche a causa del cyber-fronte su cui si sta combattendo questa “nuova” guerra e attraverso cui sta avvenendo il reclutamento di enormi quantità di giovani in tutto il mondo. Sorge spontanea una domanda: Anonymous, Syrian Electronic Army, The Jester, ma anche hacker iraniani e turchi RedHack come si sono schierati e cosa stanno facendo? L‘ultimo a scendere in campo contro l’ISIS sarebbe proprio Anonymous, con il lancio di due campagne, la più attiva delle quali va sotto il nome di #opIceIsis e che ruota attorno all’account @TheAnonMessage. In questi giorni, inoltre, è stata rilasciata un’intervista a France24 dove si spiegano le motivazioni di tale campagna, ossia “riportare l’attenzione su quanto sta accadendo in Iraq, sottolineare comunque la responsabilità degli USA nella nascita dell’ISIS; ribadire che lo Stato Islamico non rappresenta la religione islamica; esprimere vicinanza alle vittime”. Non ci è dato sapere quanto si protrarrà questo nuovo conflitto che vede da un lato dichiarazioni altisonanti e dall’altro decapitazioni in mondo-visione. Se ci saranno novità vi terremo aggiornati. Per certo sappiamo solo che, finché non si elimineranno le radici da cui nasce il terrorismo, non potrà risolversi in maniera efficace tale minaccia;...
Mese: September, 2014
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Jama’tu Ahlis Sunna Lidda’awati wal-Jihad, it’s the official name of Boko Haram, meaning “people who are committed to the teachings of prophet and Jihads”in Arabic. They propagate a motto through the Islamic words “Boko”, which means Westhern, and “Haram”, which means forbidden. Simply “boko haram” together mean “Western Development is forbidden” by Islamic teachings. Therefor as the name implies, they believe that western development has corrupted the moral values of muslims, especially girls, which led to several attacks in girls’ boarding-schools. Like for example the attack at Chibok in April where over two hundred girls were abducted by the same Islamic sect which at the same time is threatening to enslave all of them permanently by marrying them. At this juncture the Nigeria government terrified and with no choice, has sought the international assistance to fight the war against terrorism in the country. After which about 80 U.S. soldiers were deployed in Nigeria to help into whereabouts of the missing girls and as well reinforce the country’s security system. Despite of the effort been made by the Government to restore normality in the country diverse attacks still persist, proving that Boko Haram does not only have a fighting force of thousand of men, but also, of bombing, paradoxically. Moreover,majority of the fighters are made up of Kanuri’s ethnic group and to follow Chadians,Somalians and Sudanese rebels whose bases are in the Sambisa forest along the border between Nigeria and Cameroon. Will be there ever peace in Nigeria? Will never change Nigeria without violence? Yes there will, if the Government will understand that protection of lives and property are the first priority of any existing Government; if the government will learn to put the interest of its citizens far above every other thing; reducing poverty rate by facilitating an educational program that enhances the participation of both richs and poors, urbans and rurals citizens of the country. Without those, life will always be threaten in the country. By Jonathan Chijioke Many thanks to Gulia Giunta for the cooperation Jama’tu Ahlis Sunna wal-Jihad Lidda’awati, è il nome ufficiale di Boko Haram, che significa “le persone che si impegnano per gli insegnamenti del Profeta e della Jihad” in arabo. Propagano un motto attraverso le parole islamiche “Boko”, che significa Occidentale, e “Haram”, che significa proibito. Semplicemente “Boko Haram”, insieme, significa “lo sviluppo occidentale è proibito” dagli insegnamenti islamici. Quindi, come suggerisce il nome, gli esponenti di questo gruppo credono che lo sviluppo occidentale abbia corrotto i valori morali dei musulmani, in particolare delle ragazze e ciò ha portato a diversi attacchi nei collegi femminili. Come per esempio l’attacco a Chibok nel mese di aprile, dove oltre duecento ragazze sono state rapite dalla stessa setta islamica che allo stesso tempo minaccia di ridurle tutte in schiavitù permanentemente sposandole. Per questo il governo della Nigeria, terrorizzato e senza scelta, ha cercato gli aiuti internazionali sono stati dispiegati in Nigeria per aiutare nella località delle ragazze scomparse e rafforzare il sistema di sicurezza del Paese....
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