CONAKRY (GUINEA) – Perché non vinca il sonno della rassegnazione che fa ritenere la guerra inevitabile; perché si allontani il sonno dell’arrendevolezza al male che continua ad opprimere il mondo.
L’incontro di questa mattina con i responsabili del CNLS (Centro Nazionale di Lotta all’AIDS) – una costola del Ministero della Salute – è andato molto bene, ma nelle istituzioni si chiacchiera soltanto, non si affrontano a fondo i problemi. Tutto è molto lento. Nessuno vuole assumersi le proprie responsabilità. L’onda lunga del socialismo inefficiente lambisce ancora i gangli della politica nazionale. Questo Paese mi sta facendo capire ancor più l’Italia ed i suoi atavici problemi, la sua corruzione, il suo degrado.
Insegnare loro ad andare oltre anche nelle difficoltà, a coltivare l’entusiasmo di costruire. Questo siamo venuti a fare qui. Il mondo può cambiare, ha solo bisogno di essere stimolato. Ha solo bisogno di uomini che spostino le proprie esistenze un po’ più giù del cielo per condividere la propria semplicità. Il progresso si compie attraverso piccolissimi e semplici passi: è dall’incontro di piccole scintille che possono avvenire grandi cambiamenti.
Ho visto certi ragazzi qui in Africa, che vivono nella povertà più assoluta, a cui basta il frammento di un’idea per accenderli e far brillare in loro la speranza; e tanti altri, da noi, nel benessere più assoluto, a cui non bastano le cannonate! Abbiamo perso la voglia di dimostrare quanto valiamo, abbandonandoci alla superficialità.
Mi improvviserei anche il più pazzo dei giullari pur di veder sorridere questi bambini. Anime gentili che, se amate, esprimono tanta umanità. Lavorare per la pace non produce risultati rapidi, ma è un’opera di artigiani pazienti che attivano processi in grado di portare nel tempo i loro frutti di bontà.
Conakry, Guinea – Diario del 5-7/03/2014
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