Alcuni di voi avranno sentito parlare dell’anziano senzatetto romano che ha perso la sua roulotte in un incendio provocato dal fornelletto acceso per riscaldarsi (L’articolo di Italianews). L’immagine dei resti dell’incendio era impressionante e subito mi è venuto in mente Luigi, un nostro amico senza fissa dimora che incontro il mercoledì sera quando, insieme agli studenti universitari della Comunità di Sant’Egidio, distribuiamo la cena ai poveri che vivono in strada nei pressi del Verano. Ho chiamato Francesca, che è amica da molto tempo dei senzatetto di Largo Passamonti, e ho avuto la conferma che, purtroppo, il protagonista di questa spiacevole vicenda era proprio lui. Per fortuna però era in buone condizioni, grazie alla prontezza di Abib, un giovane maghrebino (anche lui un amico a cui distribuiamo la cena il mercoledì), che appena si è accorto dell’incendio non ha esitato a mettere in salvo Luigi. Il dispiacere e la preoccupazione si sono immediatamente tramutate in voglia di agire per risolvere questa situazione: mentre Francesca e gli altri si adoperavano per trovare un alloggio sicuro, Giulio ed io abbiamo sentito il desiderio di andare a trovare Luigi e portargli il necessario per ricominciare a credere di nuovo nel proprio futuro. Entrati nel Centro d’Accoglienza comunale “Madre Teresa di Calcutta”, alloggio temporaneo per chi vive un emergenza, ci ha accolto subito Luigi, visibilmente provato ma con il solito spirito combattivo di chi lotta ogni giorno per sopravvivere. Ci siamo accomodati nel refettorio e, davanti a una tazzina di caffè, abbiamo cominciato a chiedergli del suo passato ed è venuta così fuori la sua voglia di raccontare tante storie della sua vita: abbiamo viaggiato idealmente dall’Italia del secondo dopoguerra, di cui continuava a percepire la violenza causata da miseria e paura, alla terra tedesca che gli ha permesso di vivere con la dignità che solo il lavoro può dare. I racconti erano spesso confusi, molto probabilmente a causa dello shock recentemente vissuto e forse della solitudine sopportata nel tempo. L’unico ricordo nitido e ricorrente era quello dell’incendio della sua roulotte, che suscitava in lui ancora un forte senso di colpa per non averlo saputo prevenire o perlomeno limitare nei danni causati: quel dono così importante per la sua indipendenza era ormai perduto e di questo non accusava altri che se stesso. Abbiamo cercato di consolarlo dicendogli che è stata una sfortunata fatalità che poteva accadere a chiunque nelle sue condizioni e che, in questo momento di difficoltà, non era solo ma poteva contare sull’aiuto di molti amici; infatti Francesca e gli altri erano già riusciti a trovargli una nuova sistemazione in una casa-alloggio vicino al Colosseo. Speriamo che Luigi, sostenuto dall’amicizia di chi gli sta vicino, riesca a riprendere una vita serena. Chi ha amici può continuare a sperare, ma quanta gente ancora è sola nelle nostre città?!… Roberto Barrella
Mese: February, 2014
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Per la maggior parte di noi un pranzo in famiglia è visto come un evento consueto che scandisce le nostre giornate, ma per gli anziani in istituto è una rara opportunità per vivere insieme un momento speciale. In occasione del 46° anniversario della Comunità di Sant’Egidio i Giovani per la Pace e gli anziani del quartiere San Giovanni (Roma) hanno organizzato un pranzo nell’ istituto di Via Alba. Le signore che vivono in questa casa di riposo sono nostre amiche da molti anni e il motivo fondante che ci ha spinto ad andare a trovarle tutti i sabati è stato il vedere nei loro occhi la tristezza della solitudine vissuta in ogni momento delle loro giornate. La puntualità dell’inizio del pranzo ci ha fatto subito comprendere quanto attendevano questo giorno di festa: grazie al prezioso aiuto del gruppo della Comunità di Sant’Egidio della zona siamo riusciti a sederci tutti a tavola con le anziane e ad ascoltare le loro storie, che ogni volta ci stupiscono e ci fanno riflettere. Gli anziani sono custodi di storie e racconti di tempi non troppo lontani..un vero patrimonio da raccogliere e diffondere per mantenere viva la memoria. Mentre Carmelo ci raccontava della solidarietà vissuta in Polonia dalle popolazioni dei territori occupati dai Nazisti, Caterina (napoletana DOC) si complimentava per le prelibatezze offerteci dai migliori ristoranti del quartiere. Ci ha colpito molto l’immediata sintonia che si è venuta a creare tra le nostre amiche anziane e il gruppo di “non più giovani” volontari che hanno organizzato il pranzo. Il momento più divertente è stato sicuramente quello degli stornelli romani che si sono presto mischiati alle canzoni napoletane e calabresi intonate dai migliori cantori provenienti da tutta la penisola italica: il canto e il ballo di giovani e anziani insieme hanno dimostrato come si possa creare un clima di gioia e di amicizia anche tra generazioni diverse. Per concludere questo meraviglioso giorno di festa abbiamo chiamato al centro Pina, che con i suoi 100 anni è la più “grande” dell’istituto, e Dario, che ne ha appena 83 di meno, per spegnere insieme le candeline del compleanno della comunità ed esprimere il desiderio di poterci tutti rincontrare presto e far crescere ancor di più questa bella amicizia. Roberto Barrella
La nostra galleria fotografica si arricchisce di nuove foto. Direttamente da Novara ecco le foto della festa che i Giovani per la Pace hanno organizzato con gli anziani. Buona visione. Clicca per accedere alla galleria
Avete notato qualche novità nel nostro blog? Ebbene si, nella barra qui sopra è apparsa la Photogallery che ha già iniziato a riempirsi con le prime foto. Ci arrivano dai Giovani per la Pace di Torino che hanno partecipato al ricordo di Modesta nella loro città . E voi… che aspettate a mandarci le vostre foto?
Oggi più che mai, pur nella straordinaria confusione che la crisi internazionale ha creato nelle nostre coscienze, non deve mai venire meno lo slancio verso il progresso, l’insaziabile desiderio di cambiare rotta. È giunto il tempo di destarsi, di mostrar vigore, di lasciare un segno nell’Universo #AbbiamoVogliadiFuturo
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